DUE “PIE” MEDAGLIE (POCO NOTE) DEL GRANDE ANTONIO FABRIS

Medaglia per il Patronato delle donne dimesse dal carcere | D/ Gesù seduto, nell’atto di benedire la Maddalena prosternata in ginocchio davanti a lui. Nel giro: REMITTVNTVR EI PECCATA MVLTA [Le vengono perdonati i numerosi peccati]. Sopra la linea dell’esergo, in caratteri minuti: SEB·[ASTIANO] SANTI DIP·[INSE] A·[NTONIO] FABRIS SCOLPI; Nell’esergo: EGO SVM VIA VERITAS / ET VITA [Io sono la via, la verità e la vita]; R/ Scritta in 10 righe. Tra la settima e l’ottava una linea di separazione: SACRO · IESV / CORDI · DICATA / DOMVS · HOSPITA / FEMINIS / PIATA · CRIMINVM · CVLPA / TVTANDIS / NE · IN · VETITVM · ELABANTVR AVSPICE / FRANC·[ISCO] · IOSEPHO · I° IMP·[ERATORE] · / A·[NNO] MDCCCLXIV ·[La Casa di accoglienza, intitolata al Sacro Cuore di Gesù, per la protezione delle donne che hanno espiato il fio delle loro colpe, perché non ricadano in atti criminosi. Sotto l’auspicio dell’imperatore Francesco Giuseppe, nel 1864]. Coniata in bronzo e in argento presso la zecca di Venezia; mm 45.

sost (4) Anche questa medaglia è legata a un’opera pia veneziana, il Patronato delle donne dimesse dal carcere, noto anche come Istituto Marovich di riabilitazione delle dimesse dal carcere e delle corrigende, o, più sbrigativamente, Istituto Canal-Marovich ai Servi. In effetti esso venne fondato da monsignor Daniele Canal (1791-1884) nel 1864 e affidato ad Anna Maria Marovich. La medaglia qui proposta fu realizzata proprio per celebrare l’inaugurazione del Patronato. In essa il Fabris utilizzò, per l’iconografia del dritto, un disegno del pittore muranese Sabastiano Santi (1789-1866).

Daniele Canal non era nuovo a iniziative filantropiche di questo tipo: basti ricordare che nel 1841 aveva fondato un Collegio femminile di educazionepresso il monastero di Santa Maria del Pianto e aveva affrontato un complesso e costoso restauro per la riapertura della chiesa annessa. I lavori, iniziati nel 1842, erano stati in parte sovvenzionati anche con la vendita di una splendida medaglia di Francesco Putinati, realizzata nel 1843. La chiesa venne riconsacrata nel 1851.