DUE “PIE” MEDAGLIE (POCO NOTE) DEL GRANDE ANTONIO FABRIS

Come è stato illustrato nel già citato “Ricordando Antonio Fabris”, Francesco Stiore fu legato al Fabris da rapporti di lavoro ma anche da amicizia, tanto che, nel momento della morte di quest’ultimo, gli riservò l’onore di una medaglia. Non sembra dunque azzardato immaginare che il Fabris abbia realizzato la medaglia in questione anche in nome della sua vicinanza a Francesco Stiore e alla stessa Teresa.

La medaglia venne coniata in bronzo, ma è noto anche un esemplare in piombo conservato presso il Museo Correr di Venezia. Ovviamente la realizzazione va collocata prima del 1865 (anno di morte del Fabris), ma è assai difficile fissare un anno preciso. Come è noto il fondo relativo alla zecca veneziana nell’Ottocento, conservato presso l’Archivio di Stato di Venezia, è accessibile solo in minima parte. Facendo dunque riferimento ai pochi documenti consultabili, la medaglia non è citata nei “Prospetti degli anni 1848-1868”(di per sè non molto affidabili, perché troppo “riassuntivi”), ma neppure nei più dettagliati e “credibili” “Elenchi”relativi agli anni 1854-1865. Questo potrebbe far ipotizzare una realizzazione assai precoce della medaglia (1853?) che però è tutta da verificare alla luce di nuove indagini legate al riordino del fondo appena citato.

sost (3)Tornando a Teresa Stiore, essa morì il 18 settembre 1900 in condizioni di grave povertà. Il Comune ritenne doveroso provvedere ad una decorosa sepoltura per la “fondatrice / dell’Istituto del Buon Pastore / per le fanciulle pericolanti / cui profuse le proprie sostanze / e consacrò le cure incessanti / per cinquant’anni”.

L’Istituto Buon Pastore esiste ancora adesso a Venezia, e anzi è dislocato in più sedi. Nel corso dei decenni ha inglobato vari altri enti caritatevoli e si è volto a una tipologia più ampia di persone da aiutare, non ultimi alcuni dei migranti che approdano sulle coste italiane. Nella sede storica (collocata presso la chiesa di San Pietro di Castello, in Calle larga n. 77) è possibile ancora adesso vedere l’iscrizione che ricorda i fondatori dell’Istituto e i benefattori. Tra costoro si legge anche il nome di Maria Iral vedova Stiore, vale a dire la moglie dell’incisore Francesco Stiore.