TRA ARTE E FEDE, ALLA SCOPERTA DELLE MEDAGLIE DEVOZIONALI | 1

La nascita delle medaglie di devozione può anche essere accomunata alle monete antiche provviste di foro di sospensione prodotto intenzionalmente allo scopo di poterle utilizzare come amuleti portafortuna o come distintivi religiosi. Monete romane forate con la figura del toro o della vacca sono state ritrovate in Portogallo, chiaro indizio di un culto locale particolare. In epoca classica numerose divinità, personificazioni e simboli impressi sulle monete venivano considerati di buon auspicio, compare anche la figura di Alessandro Magno. Con l’avvento del Cristianesimo divenne uso portare al collo, oppure appendere sulle vesti, monete con l’immagine della croce o il cristogramma. In Portogallo, durante il XVII secolo, era consuetudine appendere, come amuleto, al collo dei maschietti o fissare al braccialetto delle femminucce una moneta con san Luigi, che veniva chiamata “vintem”. Mentre le monete pontificie di Sede Vacante con la Colomba dello Spirito Santo, le cosiddette “medaglie dello Spirito Santo”, servivano, nell’Italia centrale, da talismani contro le convulsioni infantili. La produzione di medagliette di pietà non interruppe l’usanza popolare di fare delle monete ciondoli di religiosità, medaglie apotropaiche o prova di partecipazione a pellegrinaggi. Numerose monete, a causa delle loro particolari figurazioni, si ritrovano forate (o appiccagnolate) come: i testoni di Gregorio XIII (1572-1585) con il presepe, i giuli di Ferdinando I di Toscana (1587-1609) con la scena dell’annunciazione, i testoni con la Vergine Immacolata, i quattrini veneti in rame con la Vergine e il Bambino, i grossi milanesi con sant’Ambrogio, i grossi agontani con sant’Emidio, i mezzi grossi samperini con san Pietro e Paolo, i carlini bolognesi con la Madonna di san Luca, i quattrini romani con la Porta Santa, ecc…

3Figura 3 | Sant’Ambrogio vescovo di Milano e basilica; medaglia a forma quadrilobata in ottone (28×27 mm), 1897, manifattura italiana. Esemplare emesso per il XV centenario della morte del santo


A dimostrazione dell’avvenuta remissione dei peccati, i pellegrini che si erano recati a Roma durante il giubileo per ottenere il dono dell’indulgenza ritornavano a casa ostentando pezzi di stoffa portati al collo, detti scapolari o placchette quadrate unifaci (3 centimetri di lato circa) in piombo, dette “quadrangole”, recanti semplici immagini di san Pietro e Paolo, il presepe, il crocefisso, la deposizione, la Veronica. Nel XVI secolo le “quadrangole” vennero sostituite dalle medagliette religiose nate per essere portate appese al collo come ciondolo o pendente in segno di religiosità, di culto, di devozione, di adorazione; erano pure indossate in occasione di visite a santuari, per ringraziare di un beneficio ricevuto, per assolvere un voto fatto, per chiedere una grazia, per celebrare la canonizzazione di qualche santo.

4Figura 4 | Madonna di Campagna (Piacenza) e san Francesco d’Assisi; medaglia rettangolare scantonata e centinata in ottone (30×22 mm), fine XIX sec., manifattura italiana. Ricorda l’immagine della Madonna venerata nella chiesa francescana di Santa Maria di Campagna (Piacenza), prodotto di serie come ricordo di pellegrinaggio
5Figura 5 | Apparizione della Beata Vergine di Lourdes e santuario; medaglia a forma di mandorla in ottone argentato (58×33 mm), fine XIX sec., manifattura francese
6Figura 6 | Clemente XI (1700-1721) e san Luca che dipinge la Vergine; medaglia in argento (59×44 mm)


Dai viaggi di pellegrinaggio si riportavano a casa, e ancora oggi si riportano, per devozione e ricordo, medagliette (fig. 2) che venivano anche donate alle persone care, agli ammalati o agli anziani che, non potendo effettuare di persona la visita, le avevano richieste. Esse erano realizzate per coniazione o per fusione con metalli poveri come lo stagno, il piombo e, soprattutto, il rame e le sue leghe (bronzo, ottone), talvolta erano argentate, dorate oppure in argento. Dalla fine dell’Ottocento è comparso l’alluminio, molto utilizzato oggi, assieme ad altre leghe metalliche compresi l’argento e l’oro. In generale le medaglie devozionali hanno dimensioni piuttosto contenute, alcune arrivano appena a 6-7 mm di diametro, altre a 25-30 mm ed anche oltre.