SPECIALE GIORNATA DELLA MEMORIA: TEREZIN E LA NUMISMATICA DELLA SHOAH

Le banconote vengono distribuite agli internati a partire dal 12 maggio 1943 ma, come è facile capire, non c’è nulla da vendere né da acquistare. Nella follia del loro progetto di mistificazione, i nazisti hanno infatti instaurato un complesso sistema – assolutamente fittizio – di pagamenti, retribuzioni, risparmio e commercio funzionale alla gigantesca messinscena con cui cercano di ingannare gli Alleati. L’unico, effettivo uso delle banconote di Terezin è per il prestito dei libri della biblioteca del campo, per il quale è richiesto un deposito di 50 corone; non a caso, alla fine della guerra, nelle casse della biblioteca verranno trovate circa 120.000 corone, una minima parte dei quasi cinque milioni di biglietti stampati (dati recenti quantificano la produzione complessiva in 2.242.000 banconote da 1 corona, 1.019.000 da 2 corone, 530.000 pezzi da 5 corone, 456.000 da 10, 319.000 da 20, 159.000 da 50 e 279.000 da 100 corone).

007Il resto è solo propaganda, finzione, umiliazione al punto che, nel film “Hitler regala agli ebrei una città” non manca la scena in cui decine di anziani prigionieri, libretto di risparmio e banconote alla mano, fanno la fila davanti alla “banca” del campo per depositarvi i loro “risparmi”. Quel macabro film, tuttavia, non verrà mai proiettato nelle sale cinematografiche; del resto, nessuno saprà mai, fino alla fine del conflitto, neanche dei 90.000 ebrei transitati per Terezin con destinazione Treblinka, Birkenau, Majdanek, Auschwitz (dove muore anche Peter Kien, il disegnatore dei biglietti), i campi della morte dove anche la farsa delle finte banconote apparirà solo un dettaglio, un trascurabile ingranaggio, una crudeltà in più nell’immensa crudeltà della Shoah.