SPECIALE GIORNATA DELLA MEMORIA: TEREZIN E LA NUMISMATICA DELLA SHOAH

E in questo meccanismo di assoluta mistificazione messo in piedi dai nazisti, anche il denaro gioca un ruolo importante. Gli esperti della propaganda lo sanno e, per questo, fin dall’inizio 1942 hanno predisposto un programma di emissioni destinate al campo di Terezin. Disegnate dall’artista praghese Peter Kien, imprigionato a Terezin dal 5 dicembre 1941, le “banconote del ghetto” vengono realizzate, non senza una certa cura, dalla Banca Nazionale d’Ungheria che ne affida la stampa a Bedrich Potasek e la realizzazione delle matrici a Jindra Schmidt, all’epoca famoso incisore di banconote e francobolli. Per i cinque tagli più bassi (1, 2, 5, 10 e 20 corone) viene usata carta bianca senza filigrana mentre per gli “alti valori” da 20, 50 e 100 corone viene impiegata carta filigranata, come per le vere banconote.

I bozzetti vengono approntati in poche settimane tanto che, dato il via alla stampa all’inizio del 1943, già il 21 aprile dello stesso anno la cosiddetta “Banca dell’Autonomia Ebraica” operativa – per così dire – a Terezin riceve un contingente di cinquantatre milioni di corone.

006Le banconote hanno tutte lo stesso soggetto: al dritto, in una cornice ovale, è effigiato Mose che sostiene le tavole della legge, affiancato dalla denominazione del biglietto. Al rovescio, la stessa denominazione è ripetuta e corredata da tanto di firma del responsabile degli ebrei del campo.

Anche sul soggetto di queste pseudo–banconote Reinhard Heydrich, il braccio operativo della “Soluzione finale”, ha tuttavia qualcosa da ridire: è lui, infatti, ad imporre al bozzettista di far sì che la mano del Mosè raffigurato sui biglietti copra, nelle Tavole della Legge, proprio il quinto comandamento, “Non uccidere”, quasi a voler sottolineare in modo beffardo, ancora una volta, la direttiva fondamentale decisa a Wannsee e il disprezzo per i prigionieri di religione ebraica.

Le corone di Terezin recano tutte la data del primo gennaio 1943, vanno da una dimensione minima di 100 x 50 millimetri (la banconota da una corona) ad un massimo di 150 x 75 millimetri (il biglietto da cento corone) e sono stampate in tonalità di rosa, azzurro e verde. La numerazione adottata è duplice: i valori non filigranati, fino a 10 corone, sono numerati con una lettera e tre cifre in nero, in alto a sinistra; quelli da 20, 50 e 100 sono numerati invece in rosso, con una lettera nel campo e cinque cifre in alto a sinistra.