DOSSIER SPECIALE: CAFFA TRA MONETE GENOVESI E DUCATI DI IMITAZIONE VENEZIANA

Nella numismatica è risaputo che, studiando una qualsiasi tipologia di monete, la parola “fine” non può essere contemplata, il che viene ulteriormente confermato dal ritrovamento intorno al 2013 di un nuovo ducato di imitazione veneziana per Caffa, ad oggi unico, le cui singolari caratteristiche si differenziano da ogni altro ducato. Si tratta di un iperpero del peso di 1,81 grammi il cui valore nel 1437 era di 20 aspri di Caffa, mentre un ducato aureo di Caffa ne valeva 44.

sost (8)

Dal suo dritto rileviamo: (1) la C, ad inizio leggenda, richiama la parola COMVEIANVE nei ducati di CHIO di Carlo VII e anche a COIS (COMVNITAS) nel ducato di Pera di Filippo Maria Visconti; (2) tipiche le due doppie F di CAFFE che assieme alla C riprendono la leggenda C:CAFFE.I.G negli aspri di Caffa; (3) importantissima la C posta in esergo sotto lo stendardo che richiama la S e la P nei ducati di Chio e Pera, con la sostanziale differenza che è coronata. Perché coronata? Come noto, nella monetazione genovese, durante le numerose occupazioni di questa città da parte dei re francesi, è sempre comparso assieme al castello anche il giglio di Francia simbolo della loro casata; si può quindi ragionevolmente sostenere l’opinione di A. Mazarakis che la corona posta sulla C voglia affermare l’appartenenza della moneta a Caffa, quando Genova era sotto il dominio di Carlo VII re di Francia (1458-1461).