DOSSIER SPECIALE: CAFFA TRA MONETE GENOVESI E DUCATI DI IMITAZIONE VENEZIANA

Esaminando le legende di questa importantissima moneta si possono dedurre le seguenti considerazioni. Con la parola CAFFAM risulta indiscutibile la sua attribuzione alla colonia genovese di Caffa, così come la datazione a motivo del DVX MEDIOLANI DNS IANVE, ovvio riferimento a Filippo Maria Visconti duca di Milano e signore di Genova (1421–1436). Il nome della città emittente scritto per esteso (CAFFAM) è un caso unico tra tutti i ducati coniati dalle colonie genovesi. Anche i ducati di Metelino e Focea portano chiaramente sul dritto la loro provenienza, ma in essi, come in quelli di Caffa, non appare mai l’emblema del Paleologo o del khan. Il simbolo ai piedi del Cristo, simile a una F gotica, forse un monogramma di Filippo Maria Visconti e non quello di un console della città, al quale non fu mai concessa tale prerogativa.

Unica e spiccatamente laica è la legenda GENOVA GENERÒ ME, CAFFA; non solo si distacca totalmente dalle solite scritte di carattere religioso degli altri ducati tipo veneziano (SIT TIBI XSTE DATVS QVEM TV REGIS ISTE DVCATVS o GLORIA IN EXCELSIS DEO ET IN TERRA PAX) ma vuole dichiarare orgogliosamente la sua origine genovese. Qui di seguito gli altri due ducati.

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Dieci anni prima di questo grande ritrovamento, e precisamente il 30 Settembre 1980, una quarta moneta venne offerta dalla Auctiones A.G. Basel asta n. 11 al lotto n. 755, ma venne attribuita a Pera. Ducato dallo stile più grezzo, ma simile a quello venduto dalla Finarte nell’ottobre del 1991. Infatti le due monete hanno in comune la stessa posizione delle parole della leggenda IANVA ME I GENVIT – CAFA, ed ai piedi del Cristo hanno stesso segno, simile ad una F ma diverso da quello dei primi due ducati presentati.