Fausto Coppi in fuga nella moneta del centenario

Una moneta italiana celebra i 100 anni dalla nascita del grande ciclista italiano

Il 15 settembre 1919 a Castellania, piccolo comune della provincia di Alessandria, nasce Fausto Coppi. Allora nessuno poteva immaginare che quel bambino sarebbe diventato una leggenda senza tempo e che le sue imprese sportive avrebbero segnato la storia del ciclismo in Italia e in Europa. Tra le numerose celebrazioni dedicate ai 100 anni dalla nascita del “Campionissimo”, che nella sua lunga carriera sportiva ha indossato le maglie più ambite – dalla rosa del Giro d’Italia alla gialla del Tour de France, passando per quella iridata di campione del mondo – c’è anche la moneta bimetallica italiana da 5 euro.

La moneta

Realizzata in bronzital e cupronickel, la moneta è opera dell’artista incisore Valerio De Seta. Sul dritto campeggia l’inconfondibile profilo di Coppi con il volto rivolto a destra e il tubolare a spalla. Nel giro compare una catena di bicicletta chiusa con quaranta maglie, come gli anni di vita del grande campione. Il rovescio evoca le imprese dell’ “Airone di Castellania” (la città è diventata “Castellana Coppi” nell’anno del centenario): Fausto Coppi in fuga su due ciclisti distaccati. Una corona da bicicletta con quaranta denti, ancora in riferimento agli anni di vita del grande campione, chiude la composizione. In basso, la scritta “Rosa è la sua maglia” ricorda le emozionanti imprese del Giro d’Italia. La moneta (diametro 27,5 mm; peso 9,52 g) è realizzata con il bordo poligonale a 16 lati – l’altra bimetallica poligonale dell’Italia è quella per i Carabinieri del TPC – ed è in finitura fior di conio. La tiratura è di 8.000 pezzi.

I numeri della leggenda

118 vittorie su strada; 58 vittorie dopo fughe in solitaria; 84 vittorie nell’inseguimento su pista; 22 tappe vinte nei Giri d’Italia; 31 maglie rosa; 19 maglie gialle. Sono solo alcuni dei tanti numeri ineguagliabili dei vent’anni di carriera di Fausto Coppi. Non semplici vittorie ma imprese eccezionali, che hanno fatto sognare i tifosi del secondo dopoguerra, divisi dall’eterna rivalità tra Fausto Coppi e Gino Bartali, l’altra grande leggenda del ciclismo. Fausto Coppi è morto il 2 gennaio 1960 per una malaria contratta durante un viaggio in Africa e non diagnosticata in tempo, che gli stroncò la vita a soli 40 anni.