TRA ARTE E FEDE, ALLA SCOPERTA DELLE MEDAGLIE DEVOZIONALI | 2

documents-button(di Gianni Graziosi) | L’abitudine di indossare medaglie, per un rapporto di devozione oltre che affettivo, comporta inevitabilmente una certa usura delle superfici (fig. 15) per sfregamento, i rilievi risultano più o meno consumati ed appiattiti, ciò è particolarmente visibile negli esemplari più antichi. Questo logoramento quotidiano conferisce loro il cosiddetto aspetto “lanato” che, oltre ad essere considerato indice di antichità e garanzia di autenticità, le arricchisce del fascino, irripetibile, del vissuto diventando in questo modo mute testimoni delle gioie, dei dolori, del coraggio, delle paure, delle passioni, della fede di colui che le ha utilizzate. Il deterioramento, che in ogni caso non deve deturparne completamente l’immagine, deriva dall’uso quotidiano e quindi sia dallo sfregamento, sia dal contatto con il sudore umano ricco di sostanze organiche acide che risultano particolarmente aggressive nei confronti di certi metalli.

15Figura 15 | Santo Volto di Lucca e san Giovanni Battista; medaglia in argento (32 mm), inizi del XVIII secolo, manifattura romana. Al dritto il Crocifisso, dall’altro lato san Giovanni Battista


In genere le medaglie di devozione sono il prodotto di un anonimo artigiano, i livelli artistici e qualitativi sono per lo più modesti, d’altra parte la maggioranza era destinata ad essere prodotta in grande quantità, a basso costo, per il popolino. Di conseguenza l’eleganza e la bellezza dell’incisione, l’accuratezza dell’esecuzione lasciano a desiderare. Non mancano comunque prodotti di buono o alto livello artistico, opera anche di grandi incisori quali, ad esempio, Gaspare Morone – Mola, Girolamo Lucenti, Bonfiglio Zaccagnini, Francesco Bianchi (fig. 16), della famiglia Hamerani (fig. 17) (Alberto, Ermenegildo, Giovanni, Ottone) orefici e medaglisti attivi a Roma per più generazioni a partire dal secondo decennio del Seicento.

16Figura 16 | Beata Vergine e sole radiante con monogramma di Cristo; medaglia in bronzo dorato (24,4 mm), ultimo quarto del XIX secolo. Opera di Francesco Bianchi (1849-1918)
17Figura 17 | Madonna del Quirinale e Santissimo Sacramento; medaglia ovale in bronzo dorato (39,3×29,7 mm). Opera di Ermenegildo Hamerani (1683-1756)