ZECCA, MONETE E CIRCOLAZIONE MONETARIA NELLO STATO PIOMBINESE

È interessante osservare che con alcune sue monete il Ludovisi rende omaggio allo zio pontefice: sia i due nummi in oro che la crazia presentano infatti al rovescio l’immagine della Madonna raggiata in piedi sulla falce di luna, immagine già utilizzata nei conij di papa Gregorio XV. Ancora più articolate risultano essere le coniazioni di Giovan Battista Ludovisi che, oltre allo zecchino e alla doppia, emette diversi tipi in argento (mezzo tollero, testone, giulio, mezzo giulio) oltre lo splendido tollero con al rovescio una veduta di Piombino dal mare. Continuano poi i nummi in mistura (crazie) mentre al quattrino si aggiungono il duetto (valore due quattrini) e il soldo (pari a tre quattrini).

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Giovan Battista Ludovisi muore nel 1699 e, alla sua morte, lasciò uno stato economicamente stremato anche a causa di una politica inflattiva cui non era estranea l’enorme situazione debitoria del principe stesso.La moglie Anna Maria Arduino ed il figlio primogenito Niccolò Maria sopravvissero a Giovan Battista solo un anno; esaurita così la linea maschile, il Principato passò alla sorella Olimpia e, un anno dopo, all’altra sorella Ippolita, sposata con Gregorio Boncompagni, duca di Sora. La zecca, chiusa con la morte di Giovan Battista, non fu più riattivata.