IL PREMIO “NIP EMILIO TEVERE” 2017
AL VOLUME SUL “RIPOSTIGLIO DEL MERCENARIO”

(a cura della redazione) | Sarà consegnato a Milano domenica 3 dicembre, nel corso del 1° Workshop Crippa Numismatica (leggi qui per scoprire il programma e saperne di più) il Premio “NIP Emilio Tevere” che, nel solco della tradizione inaugurata dal noto numismatico lombardo, i Numismatici Italiani Professionisti hanno ripristinato nel 2016 allo scopo di offrire un riconoscimento ad una pubblicazione numismatica di alto livello edita negli ultimi cinque anni.

La NIP ha organizzato il premio in collaborazione con Barbara Tevere (figlia del compianto Emilio) e la Numismatica Larici, avvalendosi di un comitato scientifico per la redazione della classifica di merito. Quest’anno sono state sette le opere pervenute in concorso e, sottolineano i Numismatici Italiani Professionisti, “Ci sembra, innanzitutto, giusto e doveroso affermare che anche quest’anno i lavori denotano nel complesso originalità e buona capacità di approfondire i soggetti scelte dai singoli autori. Il giudizio vale sia per le pubblicazioni più orientate al grande pubblico che per le ricerche di maggiore approfondimento specialistico. Tutte, inoltre, si presentano con notevole e costante cura tipografica, qualità delle immagini e completezza degli apparati critici. È stato, pertanto, difficile formulare una graduatoria e, ancor più, indicare un vincitore. Il Premio ‘NIP Emilio Tevere 2017’ è stato attribuito al volume bilingue di José Diaz Tabernero e Luca Gianazza intitolato ‘Die Geldbörse des «Söldners» vom Theodul-Pass (VS) – Il ripostiglio del «mercenario» del Colle del Teodulo (VS)’.

La copertina del volume vincitore del Premio “NIP Emilio Tevere” 2017 (source: archive)


La densissima pubblicazione di circa cento pagine, completata da chiare immagini delle monete ritrovate, è dedicata all’esame del ritrovamento nel Cantone svizzero del Valais di un tesoretto collegato a resti umani attribuibili, sulla scorta di quanto rinvenuto, a un soldato deceduto durante l’attraversamento dei contrafforti alpini nei primi decenni del secolo XVII. I due autori espongono i risultati delle loro indagini direttamente nelle rispettive lingue, tedesca e italiana, cui seguono riassunti in italiano, francese e tedesco, ed elaborano un’interessante innovazione nel campo degli studi numismatici.

L’originalità del lavoro deve, infatti, essere individuata nella capacità di descrivere – a partire dal contenuto della borsa – un contesto storico, sociale e umano, con una ricostruzione ch esi estende fino ad ipotizzare il tenore di vita del suo possessore. Il risultato della ricerca si sostanzia in un testo completo di precisi inquadramenti storiografici, che ne consentono la consultazione senza ricorrere ad altri supporti. Ampia bibliografia, tabelle e un Cd-rom di facilissimo utilizzo completano il volume che ha, infine, il pregio di proporsi, caso d’insolita modestia e ulteriore merito per gli autori, soprattutto come uno strumento, a nostro parere imprescindibile, per proseguire nella ricostruzione della complessità della storia delle relazioni tra l’Italia settentrionale e le regioni transalpine agli albori del XVII secolo”.

Menzione d’onore per lo studio sulle monete arabe della Collezione Reale (source: archive)


Verrà inoltre attribuita una menzione d’onore al libro di Arianna Rambach D’Ottone sulle “Monete arabe della collezione di Vittorio Emanuele III”. Lo scritto si mette in luce per l’accuratezza della ricerca condotta su una parte alquanto complessa della collezione regia e la competenza profusa nei confronti di un ambito di ricerca, la monetazione araba, di non frequente indagine nel nostro Paese. La pubblicazione scaturisce da una ricerca ampia e puntuale e introduce a ulteriori affascinanti ipotesi di studio. Pare, infine, importante rilevare l’attenzione posta in termini di cura tipografica, qualità delle immagini e completezza degli apparati critici.