IL “BOLLETTINO” ALLA (RI)SCOPERTA DELLE MONETE PROVINCIALI ROMANE

documents-button(dal nostro inviato Roberto Ganganelli) | E’ stato presentato lo scorso 15 maggio al Museo Nazionale Romano, contestualmente al nuovo allestimento multimediale del Medagliere (leggi qui l’articolo), il primo di quattro volumi che il “Bollettino di Numismatica” edito dal Mibact in collaborazione con Ipzs ha messo in cantiere su un ambito della numismatica classica quanto mai vario ed interessante: la monetazione provinciale romana. Un folto pubblico di studiosi e appassionati ha partecipato, presso la sala conferenze di Palazzo Massimo, alla conferenza introduttiva al volume curato da Dario Calomino “Le monete provinciali romane della Collezione De Sanctis Mangelli”, nel quale è puntualmente censita la prima parte dei circa tremila esemplari acquisiti dallo Stato negli anni ’30 del Novecento e, in precedenza, messi assieme con infinita passione e ricerche certosine da Arturo De Sanctis Mangelli.

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“Obiettivo principale dell’opera  e delle altre pubblicazioni della collana – ha sottolineato Silvana Balbi De Caro, direttrice del “Bollettino” – è una fruizione sempre più ampia ed efficace del patrimonio numismatico statale. Una fruizione resa più completa dal Portale Numismatico dello Stato e dalla possibilità per gli utenti di scaricare e consultare gratuitamente le opere via via rese disponibili e che spaziano, come in questo caso, anche in settori particolari e poco esplorati”. Il volume di Calomino, infatti, rivela come la Roma imperiale si configurasse sì come un’entità statale fortemente centralizzata, ma avesse in sé anche i caratteri di una “confederazione” come dimostrano le monete coniate “in provincia” – con evidenti caratteri “locali” e “di autonomia” – nell’arco di circa tre secoli, fino – in sostanza – alla divisione in “Pars occidentalis” e “Pars orientalis”.

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Monete che, come detto, sono fruibili in formato Pdf e gratuito nell’ambito, come ha sottolineato il presidente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Domenico Tudini, di quella “dematerializzazione progressiva di tutte le riviste istituzionali, in un’ottica di maggior diffusione e di contemporaneo contenimento dei costi”. Di “sinergia continua e necessaria tra istituzioni, nel caso specifico il Mibact, Ipzs e il Mef” – ha parlato invece Vittorio Barnato, dirigente del Ministero dell’Economia e Finanze – che ha ribadito come “solo un’attenzione continua alla numismatica da parte del Ministero ha permesso che gli sforzi di tanti autori e della redazione del ‘Bollettino di Numismatica’ potessero trovare, nell’arco di un trentennio, dapprima la forma di decine di importanti volumi a stampa e poi, con l’era digitale, di risorse online destinate sia agli specialisti che agli appassionati”.