LE BANCONOTE A FIRMA CANOVAI, VARIANTE O TIPOLOGIA?

Alcuni biglietti invece sono resi tipologici sulla base del periodo in cui è avvenuta la loro emissione, vale a dire in periodi storici differenti, per cui potremmo avere due banconote graficamente assolutamente identiche e con un medesimo decreto delle caratteristiche ma tipologicamente diverse perché emesse, ad esempio, una nel periodo del Regno ed un’altra nel periodo della Repubblica.

002

002rLa banconota da 1000 lire tipo “Barbetti” firmata Canovai (source: author)


Per comprendere meglio cosa può definire la tipologia di un biglietto, prendiamo come esempio la banconota più classica della nostra era e che ha rappresentato la lira per decine di anni, ossia la 1000 lire “Barbetti”, dal nome dell’incisore. Ora, a parte la prima emissione del 1897 (decreto delle caratteristiche 6 dicembre 1897) che ha delle peculiarità evidentemente diverse rispetto a tutte le altre – la matrice laterale, il retro privo dell’immagine dell’ Italia turrita -tutte le successive emissioni sembrano apparentemente simili – cambiano, a logica, l’anno del decreto di emissione e le firme dei vari governatori della banca d’Italia – eppure vi sono altre 8 tipologie. Vediamo quali sono e per quale ragione.

Innanzitutto i decreti di emissione non fanno tipologia in quanto stanno ad indicare solo un nuovo quantitativo emesso ma privo di qualsiasi modifica rispetto alla precedente emissione. Poi, per quanto riguarda gli esemplari del 1921, rispetto ai precedenti non portano più la matrice e modificano l’immagine del retro (decreto di modifica del 13 agosto 1921), nelle emissioni del 1926, invece, viene modificato il contrassegno di stato (decreto del 19 maggio 1926), mentre l’emissione del 1942 modifica le caratteristiche principali con l’indicazione della diversa officina di stampa. Un nuovo provvedimento ministeriale del 10 agosto 1943 modificherà ancora una volta il contrassegno di stato, alcuni emissioni dello stesso anno saranno riconducibili al periodo storico della Repubblica Sociale Italiana mentre le emissioni dal luglio 1946 in poi appartengono al periodo repubblicano.

Tutte le modifiche effettuate su questa banconota, così come avviene per gli altri tagli, sono sempre autorizzate tramite decreto specifico pubblicato di volta in volta sulla “Gazzetta Ufficiale”. Infatti, a differenza del caso in cui la tipologia deriva dal periodo storico di emissione (non abbiamo quindi alcuna variazione nella banconota), quando la tipologia viene da una modifica nei segni distintivi, troviamo sempre un decreto che ne determina le nuove caratteristiche oppure ne determina/autorizza le relative modifiche. Questo decreto viene poi richiamato nel biglietto stesso per mezzo della stampa, generalmente sul bordo, della data di riferimento.