TUTTI I DOLLARI PRESIDENZIALI DEL 2015, DA ROOSEVELT A JOHNSON

Quando John Fitzgerald Kennedy diventa presidente degli Stati Uniti nessuno può immaginare il destino che lo attende. Archiviato un impegno eroico in guerra segnato anche dal conferimento della Navy and Marine Corps Medal (guerra alla quale aveva potuto partecipare solo per le raccomandazioni del padre, dopo essere stato riformato per l’osteoporosi nella spina dorsale), Kennedy si butta in politica. La famiglia puntava sul fratello, Joseph junior, morto però in guerra. Vinte le Primarie democratiche e battuto Nixon nel primo duello tv della storia, Kennedy diventa ufficialmente il 35° presidente degli Stati Uniti d’America il 20 gennaio del 1961. Nell’autunno dell’anno dopo il mondo è sull’orlo della Terza guerra mondiale: il piano per deporre Fidel Castro da Cuba porta al piano di invasione della Baia dei Porci ma di lì alla famosa e tremenda crisi dei missili di Cuba il passo è breve. Kennedy e Khruščёv però dimostrano di aver imparato la lezione ed avviano un primo tentativo di accordo per la limitazione degli armamenti. Kennedy riesce a farsi apprezzare: il 26 giugno del 1963, pochi mesi prima di essere ammazzato a Dallas, va a Berlino e grida al mondo di essere berlinese. In politica interna l’impegno è per la lotta alla povertà, alla disoccupazione ma anche ala discriminazione razziale. Quando alle 12.30 del 22 novembre 1963, a bordo della sua auto scoperta, Kennedy viene colpito alla testa esalando l’ultimo respiro mentre la moglie Jacqueline, terrorizzata, cerca di gettarsi dall’auto, gli Stati Uniti si accorgono di essere ad un bivio. E l’esito della strada presa è probabilmente quello che oggi la più potente nazione del mondo rappresenta.

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La confezione dei quattro dollari dei presidenti per il 2015 (source: U.S. Mint)


Lindon Baines Johnson giura poche ore dopo la morte clinica di Kennedy. Era stato lui stesso a volerlo vice nonostante gli screzi nella campagna per le Primarie del 1960. Conquistata la conferma nel 1964, Jonhson passa alla storia del suo Paese per una politica accorta e, soprattutto inizialmente, molto allineata con quella del suo ormai illustre predecessore. E’ comunque il Presidente del diritti civili, con la omonima legge completata ed approvata nel 1964 (nel 2014 gli Stati Uniti hanno ricordato i 50 anni del Civil rights act con un bel dollaro in argento tirato in 350 mila pezzi) e della guerra alla povertà. Ma anche della “Great society”. Forte l’impegno per combattere le discriminazioni e lo stesso Ku Klux Klan, definitivo “una società di incappucciati fanatici”. Al suo nome, largamente non per propri demeriti, è anche legato il disastro della Guerra del Vietnam. Nella sua ammissione di non essere in grado di fermare la distruttiva macchina ormai in movimenti, il segno di una nazione alle prese con un fantasma che non l’avrebbe più abbandonata.

004Il rovescio comune a tutte le monete della serie che si concluderà nel 2017 (source: U.S. Mint)


Rovescio comune, come sempre, per i dollari presidenziali, con il nome UNITED STATES OF AMERICA e la denominazione $ 1 a campeggiare attorno alla Statua della Libertà, ripresa a mezzo busto e da un’originale angolazione dal basso.