2002-2017, RICORDANDO LA LIRA
TRA PASSATO E FUTURO… 

(di Sandro Sassoli) | Il 28 febbraio 2017 saranno esattamente quindici anni che la nostra moneta nazionale è uscita definitivamente di circolazione, per lasciare il posto all’euro. Si assiste ultimamente a un dibattito sempre più ampio su nuove possibili valute in sostituzione dell’euro, ma è il ritorno della lira che rimane ancora al centro dell’attenzione, con varie soluzioni prospettate da più parti, sia politiche, economiche e sociali, ma anche per iniziativa spontanea di semplici cittadini. La cara, vecchia lira resta in ogni modo, ancora oggi, una incomparabile chiave di lettura di oltre un millennio della nostra storia, avendo seguito le vicende economiche, sociali, politiche di un paese sempre in trasformazione, che a volte è stato travagliato da guerre e instabilità, ma anche da successi ed euforia (come il boom economico degli anni Sessanta).

Anno 2001: Alberto Sordi “saluta” l’ultima lira repubblicana (source: Museo del Tempo)


Quanti conoscono la vita lunga e avventurosa della lira? Essa inizia infatti quando, già nel 269 a.C. viene attribuito alla “libra” romana un peso definito (circa 320 grammi), diventando così l’unità di misura fondamentale anche per il peso delle monete, passando nel 780-790 d.C. per la riforma di Carlo Magno che definiva un sistema monetario basato sì sulla lira, ma in cui la lira era solo moneta virtuale, un “fantasma” non venendo mai coniata; fino a quando finalmente si concretizzò fisicamente con la “lira Tron” fatta battere dal doge di Venezia Nicolò Tron nel 1472, e, attraverso i primi biglietti di Stato della storia italiana del 1746, fino ancora alle prime lire decimali, questa volta per la prima volta con il nome della valuta visibile sulla moneta, sotto Napoleone (1806-1807), alle prime lire del Regno d’Italia (1861), e alle monete della Repubblica del 1946 nella “lega povera” in alluminio detta “italma”. Fino all’euforica consacrazione nel 1959 come moneta più stabile d’Europa (il cosiddetto“Oscar della Lira”).

Per restituire alla lira il suo valore di testimonianza storica, secondo me bisogna intervenire soprattutto sui giovani, soprattutto i cosiddetti “millennials” nati intorno al 2000. Oggi, nel domandare ai ragazzi cos’è la lira, si rischia infatti di essere osservati con curiosità e stupore, e tutt’al più qualcuno può anche sbagliarsi con quello strumento a corde dell’antichità simile a una piccola arpa. Niente rimpianti ne’ nostalgia, ma solo una sana “memoria”, come si meritano le cose importanti della vita. Perché non si deve dimenticare un passato che fa parte della cultura nazionale, ed è anche bagaglio personale di ognuno.

La diva Sophia Lorena rende omaggio alla valuta italiana in procinto di essere sostituita dall’euro (source: Museo del Tempo)


Il 28 febbraio 2002 organizzai a Fontana di Trevi un memorabile “Addio alla lira”. Già dal 1999 avevo pensato che non era possibile che una moneta, che rappresenta una delle più forti e visibili “identità” di una Nazione, potesse uscire di scena quasi in silenzio, senza un tributo ne’ un saluto.

Il grande, indimenticabile Alberto Sordi era con noi. Arrivò con Valeria Marini su una carrozza a cavallo, in omaggio a un suo film precedente, “Nestore. L’ultima corsa”. Furono gettate nella celebre fontana romana le ultime manciate di monete in lire e anche una simbolica banconota d’oro, mentre la Banda dei Carabinieri e un coro di bambini intonavano “Se potessi avere mille lire al mese”. L’evento fu seguito da tutti i quotidiani in prima pagina, dai telegiornali in prima serata, ma anche dalla CNN e da canali esteri che erano presenti a documentare come l’Italia salutava e omaggiava la propria moneta.

Rieti, 1° marzo 2003: viene inaugurato il “Monumento alla Lira” opera di Daniela Fusco (source: Museo del Tempo)


L’anno successivo, esattamente il 1° marzo 2003, fu la volta del “Monumento alla Lira”, inaugurato da Sophia Loren a Rieti, grazie alla lungimiranza delle autorità locali, che compresero l’importanza di passare alla storia con un evento irripetibile, candidando la città e battendo sul tempo ben più importanti amministrazioni comunali. La manifestazione registrò un bagno di folla entusiasta, e tutti i riflettori della comunicazione, compresi giornali e tv straniere, si soffermarono sulla location di Rieti.

Per il concorso del monumento, coordinato da Guido Crapanzano, consulente della Banca d’Italia, parteciparono migliaia di persone e tanti giovani, con bozzetti giunti anche dall’estero. Vinse una ragazza romana, Daniela Fusco, della Scuola dell’Arte della Medaglia della Zecca di Stato e oggi affermata artista, ma il bozzetto secondo classificato – su cui la giuria rimase fino all’ultimo titubante – era opera di un bambino di dodici anni. Per realizzare il monumento, occorsero tre tonnellate di vecchie monete “bronzital” da 200 lire e il tondello interno delle 500 lire, che erano state acquistate in grande quantità, circa 11 tonnellate, dalla “rottamazione” del Ministero del Tesoro. In occasione del decimo anniversario del 2012, toccò ancora a Roma ricordare la lira, con un convegno in Campidoglio, un concerto della Banda della Polizia di Stato e l’attore Lino Banfi e tante Miss Italia, testimonial ciascuna di una moneta rappresentativa della storia della lira.

Sando Sassoli, organizzatore di numerosi eventi dedicati alla storia della lira; a destra un dettaglio del monumento di Rieti (source: Museo del Tempo)


E per il futuro? Ritengo che ci sia un doveroso lavoro di “memoria” da compiere ancora, e mi auguro di vedere presto diventare realtà altri due progetti: il Museo Nazionale della Lira, che offra soprattutto alle nuove generazioni un panorama completo delle vicende e testimonianze della lira ma anche della società italiana; e poi, soprattutto, la Via della Lira, una sorta di museo a cielo aperto. Si tratterebbe di “pavimentare” una strada o una piazza con le monete in lire, aggiungendo delle grandi riproduzioni in bronzo delle vecchie monete storiche più importanti, e delle “paline” e altre tecniche multimediali che narrino la storia della lira dalle sue origini fino alla sua scomparsa.

Nel 2012, decennale del “pensionamento” della lira, celebrazione a Roma con Lino Banfi (source: Museo del Tempo)


Ricordiamoci allora della lira, almeno in occasione di questo suo quindicesimo anniversario. E ringraziamola per le emozioni (come quella del nostro primo stipendio, o il primo regalo a una persona cara), le sensazioni, le speranze, le gioie e le trepidazioni che ci ha procurato.