“REAL BESTIARIO”: DOPO IL LEONE D’INGHILTERRA,
E’ LA VOLTA DEL FIERO UNICORNO DI SCOZIA

(di Antonio Castellani) | Lo scorso anno la Royal Mint britannica ha lanciato una nuovissima serie di monete dedicata alle “Queen’s Beasts”, la serie di statue scolpita nel 1953 dall’artista James Woodforde e oggi conservata presso il Canadian Museum of Civilization di Gatineau, nel Quebec. Le maestose raffigurazioni in legno policromo furono create per l’incoronazione di Elisabetta II e rappresentano gli animali – veri o mitologici – di cui si adornano le araldiche del Regno Unito. E se l’anno scorso, a far da apripista, è stato il fiero leone rampante d’Inghilterra, in questo 2017 tocca all’animale che sempre lo accompagna nello stemma reale come supporto d’arma, ossia l’unicorno tradizionalmente associato alla Scozia.

La versione in oro da un’oncia della moneta dedicata all’unicorno scozzese (source: The Royal Mint)


Autore di questa seconda moneta è stato confermato il giovane, ma già famosissimo, Jody Clark (creatore anche della divisionale attualmente in circolazione nel Regno Unito) che ha dichiarato: “Anche se l’unicorno non è un animale reale, ha di fatto lo stesso aspetto di un cavallo, così ho potuto attingere un po’ alla realtà mixandola con l’ispirazione data da sculture e disegni araldici che ho consultato durante la fase creativa dei bozzetto e del modello”. Aggiungendo poi: “Mi è stato interessato scoprire che ci sono regole da tenere in mente – per esempio che l’unicorno ha sempre uno zoccolo visibile. Ho tuttavia voluto aggiungere un certo movimento al mio disegno, affinché l’animale fosse più di un semplice supporto d’arma. Ho così scelto di ritrarre la bestia che salta sopra lo scudo dando anche movimento alla catena e rendendo il tutto più dinamico”.

Le cinque once in argento nel loro cofanetto (source: The Royal Mint)


La Royal Mint ha realizzato un’ampia gamma di versioni della moneta, che spaziano da quella “popolare” in cupronichel a pezzature in argento da una, cinque, dieci once e un chilogrammo fino a coniazioni in oro da un quarto di oncia, una e cinque once. Molte di queste, un po’ per passione collezionistica e un po’ per investimento, hanno già fatto registrare percentuali di venduto oltre il 70%.