(di Realino Santone). Collezionisti e studiosi conoscono numerose varianti delle piastre di Ferdinando II di Borbone coniate fra il 1830 e il 1859.
Un esemplare battuto dalla zecca di Napoli nel 1856 reca però una particolarità che la rende quasi unica. Sul diritto compare correttamente il profilo barbuto del sovrano, in età matura, con la testa nuda, circondato dalla legenda Ferdinandus II. Dei gratia rex. Al rovescio, invece, la legenda che attornia lo stemma coronato della casata presenta un errore: al posto della corretta dicitura Regni VTR Sic et Hier (‘del regno delle Due Sicilie e Gerusalemme’) riporta TVR. L’errore è presumibilmente dovuto a una distrazione dell’incisore che nel conio ha invertito le lettere.
Di 120 grana con questo errore sono attualmente noti due esemplari, segnalati dai cataloghi ma finora inediti: l’immagine della variante viene proposta qui per la prima volta.
Mentre la quotazione di catalogo dell’esemplare ufficiale si aggira sui cento euro, quella della variante sale a circa 200-500 euro.
L’esemplare qui riprodotto appartiene a una collezione privata.