NOMISMA 53: 2300 LOTTI PER UN’ASTA DA RECORD

Per la medaglistica, sarà posta in vendita una bella collezione di esemplari medicei, sei dei quali rappresentanti Cosimo I (nn. 729-734), e di epoca barocca dedicati sia alla famiglia Medici che ad altri personaggi come Francesco Redi, Gaetano Antinori, Giuseppe Averani. Altre medaglie all’incanto da Nomisma sono di età napoleonica, fascista ed altre ancora. Segue la sezione di documenti e cartamoneta nella quale risalta la banconota da 25 lire del 1902 con 5 gradi di rarità (n. 832, qBb, 12.000 euro). Come ben sanno i collezionisti di cartamoneta, questo biglietto è forse il più raro dell’intera serie e probabilmente è introvabile in bella conservazione. Le coniazioni delle zecche italiane medievali e moderne sono ampiamente rappresentate da interessanti esemplari. Di particolare rilievo è la serie di piastre toscane, come quella del 1601 (n. 925, Fdc, 10.000 euro), di qualità eccezionale, coniata con l’argento fornito da Cristina di Lorena dalle miniere di Serravezza, motivo per cui molti di questi esemplari furono rifusi.

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Il rarissimo fiorino di Luchino e Giovanni Visconti per Milano


Milano trova un insigne rappresentante nel fiorino di Luchino e Giovanni Visconti (n. 1043, qSpl, 30.000 euro), moneta di grande fascino con, al D/, la rappresentazione del drago alato alludente, secondo Crippa, alla leggenda del drago che terrorizzava la cittadina ucciso da Umberto Visconti, capostipite della casata. Ancora milanese è lo scudo nuovo del 1823 di Francesco I coniato a Vienna per il Regno Lombardo-Veneto (n. 1100, qFdc, 6000 euro), in splendida conservazione e con 4 gradi di rarità. Ricordiamo anche quattro superbi esemplari: il testone di Sinibaldo Fieschi per Borgotaro (n. 875, Bb+, 25.000 euro), lo scudo d’oro datato 1578 di Guglielmo Gonzaga col suo bellissimo ritratto ancora di stile rinascimentale (n. 887, Spl/Fdc, 30.000 euro), l’eccezionalmente raro di Desana a nome di Francesco Mareuil (n. 899, Bb, 20.000 euro) e la curiosissima contraffazione di Desana della moneta da 2 lire di Modena (n. 901, Bb, 3000 euro).

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Rarità gonzaghesche e parmensi arricchiscono il catalogo 53 di Nomisma


Per Parma, i Farnese coniarono splendidi esemplari, alcuni dei quali qui ottimamente rappresentati. Si veda il mezzo scudo di Ottavio Farnese del 1552 (n. 1288, Bb+, 5000 euro), rarissima emissione di cui il “Corpus” riporta un solo esemplare nella Collezione reale o, anche, il doppio ducatone di Odoardo Farnese del 1626 (n. 1296, Spl+, 40.000 euro), coniazione tra le più belle ed imponenti del Seicento italiano, così come la doppia 1692 di Ranuccio II (n. 1298, Spl, 30.000 euro) con, al R/, il vento che disperde le nubi, battuta dallo zecchiere Giovanni Gualtieri, del quale la moneta riporta le iniziali. Ancora parmensi sono la medaglia per l’annessione dei territori di Bardi e Compiano, opera di Cesare Fiori (n. 1301, Spl, 5000 euro) e, di Ferdinando di Borbone, la moneta da 4 doppie 1787 (n. 1306, qFdc/Fdc, 10.000 euro), e il ducato del 1796 (n. 1311, Fdc, 10.000 euro), entrambi in conservazione eccezionale.