METTIAMO ORDINE NEI CONII DELLA PIASTRA ZODIACO/”SOLI REDUCI”

I risultati hanno portato al riconoscimento effettivo di due modelli di conii differenti tra loro, permettendo di specializzare quanto affermato finora dalla letteratura numismatica che ha sempre indicato genericamente la possibile esistenza di varianti di impostazione dei punzoni presentando un solo, generico esemplare come rappresentativo.in realtà questo è avvenuto, ma solo per quello che chiameremo “secondo conio”; andando per ordine e per una migliore comprensione presentiamo ora quello che l’analisi tecnica ha permesso di individuare come “primo conio” (fig. 1).

La definizione di “primo conio” si evince da almeno cinque dettagli fondamentali. Le monete coniate con questi materiali creatori non mostrano, infatti, mai varietà e si presentano sempre uguali in tutte le caratteristiche. Al dritto si notino la posizione della lettera P (grande), la punteggiatura nella legenda, il modellato sempre uguale dei ritratti sovrani; al rovescio la fascia zodiacale misura 4 millimetri senza mai cambiare e, infine, dalle statistiche di apparizione sul mercato di questo tipo si registrano poche segnalazioni, sempre in stato di conservazione molto modesta e praticamente assenti in stato zecca.003

Il “secondo conio” (figg.2-3) lo si individua da un elemento essenziale al rovescio. Questo tipo, infatti, presenta al dritto lo stesso identico modellato delle piastre “primo conio” ma ciò non accade, viceversa, dal momento che è stata individuata l’esistenza di almeno tre tipi di rovescio differenti. Sempre osservando la fascia zodiacale si registrano infatti di larghezza 4 millimetri (rovescio “ereditato” inizialmente dal “primo conio”, anche se cambia totalmente il conio del rovescio), 3,5 e infine 3 millimetri (figg. 6-7-8). Le apparizioni sul mercato e in collezioni registrate per questo modello risultano numerosissime e si annotano conservazioni eccellenti (anche fino al fior di conio), tranne che per il tipo con la fascia zodiacale da 4 millimetri che, essendo il “primo tipo ereditario”, è più antico di quelli che saranno i successivi punzoni del rovescio. La presenza del primo rovescio con i conseguenti cambiamenti, aggiunta ad una maggior frequenza di esemplari di alta conservazione, inducono per logica a far ritenere queste ultime delle emissioni postume e più “giovani”.

Sarebbe dunque necessario, a parere di chi scrive, evidenziare nella futura bibliografia la separazione e la numerazione dei due conii in maniera corretta, come del resto sarebbe importante differenziare i gradi di rarità. Le apparizioni sul mercato censite da case d’asta italiane ed estere, infatti, danno un 6% di esemplari del primo tipo contro un 94% del secondo tipo. Per le piastre SOLI REDVUCI si suggeriscono dunque: 1791 primo conio R2; 1791 secondo conio C; 1791 secondo conio, variante con fascia zodiacale mm 3,5 NC; 1791 secondo conio, variante con fascia zodiacale mm 3 R. Di conseguenza gli esemplari di questa celebre emissione borbonica possono essere suddivisi in due tipi, riconoscibili innanzi tutto dalla posizione della P di Perger, e i rovesci differenti del secondo tipo sono da ritenere varianti: primo conio, P di Perger sotto il braccio del sovrano (fig.1); secondo conio, P di Perger sotto il busto in esergo al centro (figg.2-3). L’esemplare di fig. 1, oltre alla forma della P più robusta, appare totalmente diverso dal conio di fig. 2 (figg. 4-5 a confronto).004