METAL E MONETE (ANCHE UNA GRANDE RARITA’?) SEQUESTRATE DAL TPC UMBRIA

(a cura della redazione) | Nell’ambito delle attività volte a contrastare il fenomeno dell’impossessamento e della commercializzazione fraudolenta di beni di provenienza archeologica, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Perugia – che è divenuto operativo nel 2016 ed è comandato dal maggiore Aniello Gennaro Nasti – hanno proceduto, nei giorni scorsi al sequestro, presso un’abitazione di Città di Castello (Perugia), di materiali numismatici risalenti al IV secolo. 

Si tratta, nella fattispecie, di tredici monete di cui una – riferisce il comunicato diramato dal TPC dell’Umbria – “rarissima, in quanto ne esistono solo cinque esemplari conosciuti al mondo, di epoca romana imperiale attribuibile a Costantino II Cesare e coniata presso la zecca di Arelate (attuale Arles, nella Provenza-Camargue francese)”. Contestualmente alle monete sono stati sequestrati anche due metal detector portatili “probabilmente utilizzati – sempre secondo gli inquirenti – per la ricerca di manufatti antichi di metallo in aree agricole dell’Umbria particolarmente prolifiche di tesori nascosti nel sottosuolo”.

Il proprietario dei metal detector e detentore delle monete è stato denunciato per violazioni in materia di ricerche archeologiche ed impossessamento illecito di beni culturali. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Perugia e sono tuttora in corso, finalizzate ad accertare ulteriori responsabilità penali, eventuali altre persone collegate all’indagato e a ricercare ulteriori beni che potrebbero avere provenienza illecita. Al momento, il Nucleo TPC di Perugia non ha diramato ulteriori informazioni, in particolare in merito alla presunta, assoluta rarità che sarebbe rappresentata dalla moneta della zecca di Arleate.