LA BCE VERSO LA FINE
DELL’EMISSIONE DEI 500 EURO?

(a cura della redazione) | Il “big purple bill”, la grande banconota viola da 500 euro, taglio massimo della valuta comunitaria, potrebbe avere i mesi contati. Ne avevamo già fatto cenno in passato, del resto, al fatto che si stessero diffondendo – dagli ambienti del governo comunitario e della BCE – più voci su una futura “razionalizzazione” del circolante cartaceo. La stampa di nuovi biglietti da 200 euro, non a caso, non è già più prevista da tempo dai piani di produzione dell’Eurozona e, da qualche giorno, ha preso consistenza anche la voce che vorrebbe il taglio massimo della serie avviato verso una “sospensione”. Una sospensione che vorrebbe dire non predisporre la versione rinnovata nell’ambito della serie Europa (quella, per intenderci, di cui utilizziamo già i tagli da 5, 10 e 20 euro) e provvedere progressivamente – cosa che sta già avvenendo, del resto – a ritirare e macerare i biglietti esistenti sostituendoli, eventualmente, con una massa di tagli inferiori.

Le motivazioni principali del provvedimento risiederebbero nella necessità di scoraggiare l’economia sommersa e di contrastare il riciclaggio, sia esso proveniente da organizzazioni criminali e terroristiche che da imprenditori e professionisti ancora “troppo avvezzi” ad un uso disinvolto del contante. Non a caso il presidente della BCE Mario Draghi, nei giorni scorsi, ha esplicitamente rassicurato il Parlamento Europeo di non avere alcuna intenzione di “facilitare i criminali” con l’emissione di moneta di grosso taglio.

In una valigetta, infatti, possono trovare spazio anche 6 milioni di euro e, secondo quanto anticipato dal “Financial Times”, le autorità europee intenderebbero far luce sull’elevato numero di banconote da 500 euro in circolazione. Passando dall’ambito europeo a quello italiano, circa l’80% delle banconote da 500 euro che circolano nella Penisola appaiono concentrate in tre aree ben circoscritte: secondo un rapporto della Fondazione Icsa e della Guardia di Finanza, si tratta del confine italo-svizzero, della provincia di Forlì (che confina con la Repubblica di San Marino) e del Triveneto, prossimo ai confini orientali del nostro paese ed all’area balcanica.