IN LIBRERIA: “LE MONETE DI RIMINI”

(di Roberto Ganganelli) | Ci si chiede dove trovi il tempo, Lorenzo Bellesia, per sfornare una monografia numismatica dopo l’altra, e tutte di così alto livello scientifico. Tra gli ultimi titoli dello studioso segnaliamo oggi “Le monete di Rimini” che, edito in settembre da Nomisma, in 128 dense pagine ripercorre – per meglio dire, riscrive – la storia dell’officina monetaria romagnola partendo, e anche questo è un segno di metodo, non dalla solita “Prefazione” di circostanza, bensì da due pagine intitolate “Le fonti bibliografiche” che inquadrano la numismatica riminese nella storia degli studi. Le monete comunali della zecca di Rimini (denari e agontani risalenti al XIII secolo) vengono poi analizzate puntualmente nella prima metà dell’opera, che costituisce un dettagliato catalogo di gruppi e varianti inquadrate in un coerente tentativo di seriazione cronologica. Per confronto con le monete riminesi, specie i grossi con l’effigie di san Gaudenzio, vengono inoltre presentati gli agontani di alcune zecche vicine (Ancona per prima), testimoni di una diffusione e di una imitazione tipologica che fecero la fortuna di questo tipo monetale nell’Italia Centrale dell’epoca. La seconda fase della monetazione riminese, quella che si sviluppa da fine Trecento a poco oltre la metà del Quattocento, vede invece la città coniare sotto le insegne del potere dei Malatesta che battono a Rimini bolognini, denari e quattrini, tutti schedati in modo puntuale e illustrati (comprese le minime varianti) con foto di ottima qualità ed ingrandimenti in bianco e nero, quanto mai utili vista la dimensione ridotta degli esemplari in esae. Il cerchio – ossia, il volume di Bellesia – si chiude come era iniziato: con un opportuno elenco della bibliografia impiegata nella redazione della ricerca.

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La copertina del volume di Lorenzo Bellesia (source: archive)