I BRONZI… IN ARGENTO: 10 EURO D’ITALIA PER DUE ICONE DELLA STORIA DELL’ARTE

documents-button(di Roberto Ganganelli) | Fin da quel lontano giorno d’estate del 1972 – era il 16 agosto – in cui vennero individuate a otto metri di profondità, sul fondale marino al largo delle spiagge calabresi di Riace, le due statue divenute famose come “i Bronzi” stupirono il mondo intero con la loro bellezza e perfezione. Eccezionali per stato di conservazione, raffinatissime nell’esecuzione dei dettagli anatomici, quelle dei due guerrieri di età classica oggi conservate al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria sono considerate due tra i capolavori della scultura antica, conosciuti e studiati da ricercatori ed esperti di tutto il mondo e divenuti l’icona stessa della Calabria.

Due magnifiche opere d’arte di cui tuttora s’ignorano con certezza gli autori, di certo tra i massimi esponenti della scultura di età greca o magnogreco-siceliota; due statue che dal V secolo a.C. – periodo presunto della loro realizzazione – sono tornate alla luce grazie ad un subacqueo dilettante, il romano Stefano Mariottini. Tra i tanti che si sono occupati di individuare la provenienza e la paternità dei Bronzi di Riace anche un eminente studioso di numismatica, Daniele Castrizio, che le ha identificate come le statue di Eteocle e Polinice (due dei figli di Edipo), opera di Pitagora di Reggio citato anche da Plinio il Vecchio per la sua capacità “di rendere come nessun altro i riccioli di barba e capelli, e per fare ‘respirare’ le statue, cioè rendere perfetta l’anatomia dei vasi sanguigni”. Il cosiddetto “Bronzo A” (quello dalle sembianze giovanili) si identificherebbe con Eteocle, il “Bronzo B” (dalle fattezze più mature) con Polinice.

001I Bronzi di Riace, due sculture note in tutto il mondo e simbolo della Calabria (source: web)


Recuperati integri nella loro “nudità eroica”, i Bronzi di Riace stando ai segni presenti sulle due rivelano la presenza, in origine, di elementi che sicuramente facevano parte dell’iconografia: un elmo di tipo corinzio, uno scudo, una lancia da oplita. Non si tratta perciò di atleti, re, filosofi o divinità, ma di guerrieri eroizzati. Osservando le due statue, inoltre, in base alle proporzioni e alle somiglianze, si deduce che esse appartengono ad un unico gruppo statuario, e che furono concepite dall’artista volutamente somiglianti tra loro.

Il 22 settembre, per la serie numismatica Italia delle Arti, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha emesso una moneta da 10 euro in argento versione proof dedicata, per l’appunto, ai Bronzi di Riace, sulla quale l’autrice Maria Angela Cassol ha scelto di rappresentare, una per ciascuna faccia della moneta, le teste di entrambe le statue. Sul dritto, alla base della testa del “Bronzo B”, il nome dell’autore con intorno una cornice decorativa di ispirazione classica; nel giro, la scritta REPUBBLICA ITALIANA e da una stella. Sul rovescio, oltre alla testa del “Bronzo A” di profilo a destra, nel campo di sinistra sono incisi la R della Zecca di Roma, il valore 10 EURO e l’anno di emissione 2015; ad arco, la scritta ITALIA DELLE ARTI; alla base della testa, la scritta RIACE; in giro, un’altra cornice decorativa di ispirazione classica.

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L’elegante moneta da 10 euro Italia delle Arti appena emessa dalla Zecca (source: Ipzs)


La moneta è stata coniata in 4 mila esemplari secondo la consueta metrologia di questo tipo di emissioni (Ag 925/.., mm 34,00 per g 22,00), persenta il bordo godronato discontinuo ed è confezionata in astuccio e commercializzata da Ipzs a 60,00 euro. Una moneta innovativa, soprattutto per la coraggiosa scelta di isolare le due teste dei bronzi e non cercare un “aggiustamento” delle figure intere nel piccolo tondello (fatto che, probabilmente, avrebbe reso meno efficace la resa estetica della composizione). Una moneta sobria nell’impostazione e complessivamente ben riuscita, che si inserisce nella serie Italia delle Arti con originalità identificando una regione culturalmente importantissima – quale è la Calabria – con due opere-icona e non con un monumento o un paesaggio.