FALSI D’EPOCA NELLE MONETE DEI BORBONE:
UN CURIOSO 6 DUCATI IN RAME DEL 1770

(di Realino Santone) | Il falso, si sa, è nato con la moneta e infiniti sono i casi in cui la buona moneta, specie quella in oro e in argento, è stata oggetto di frodi e della cupidigia umana. Tutti ricordano, ad esempio, Mastro Adamo, citato da Dante nella “Divina Commedia” per aver falsificato fiorini di Firenze, peraltro accontentandosi di “tre carati di mondiglia” ossia di lucrare, con i suoi esemplari a titolo ribassato, appena un 12,5% del valore intrinseco. Altre falsificazioni risultano invece ben più grossolane e stupisce, almeno ai nostri occhi, che qualcuno – all’epoca del loro spaccio – possa essere stato ingannato ed averle accettate per monete autentiche. Ai già noti esemplari di falsi d’epoca nella monetazione borbonica, ad esempio, da recenti ricerche è andato ad aggiungersi un interessante esemplare del pezzo da 6 ducati, realizzato in rame e chiaramente ottenuto per fusione. Il tondello, in origine, era certamente dorato, e ad oggi quello che vi mostriamo risulta il primo esemplare noto.

Il falso 6 ducati napoletano del 1770, fuso in rame e originariamente dorato (source: author)


Il falso appartiene al periodo di re Ferdinando IV di Borbone (Ferdinando Antonio Pasquale Giovanni Nepomucemo Serafino Gennaro Benedetto), nato a Napoli il 12 gennaio 1751, figlio di Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia. A soli 8 anni, nel 1759 sale sul trono di Napoli come Ferdinando IV e Ferdinando III per la Sicilia; un lunghissimo regno, il suo, che si concluderà solo nel 1816.

Esemplare originale dei 6 ducati 1770 (source: Aste Montenegro)


Il falso 6 ducati in rame – per la cui pubblicazione si ringrazia il privato collezionista che ne ha segnalata l’esistenza – ha le seguenti caratteristiche: al D/ FERDIN° IV ° D °G ° SICILIAR ° ET ° HIER°REX ; busto a destra, sotto BP; al R/ HISPANIAR ° INFANS ° 1770; stemma coronato, sigle C R C, sotto D 6. Il peso è di g 6,30, diametro mm 25 circa. Una falsificazione, dunque, piuttosto approssimativa non soltanto per la modesta qualità dei rilievi ma soprattutto per il peso (l’originale pesa g 8,81), mentre il diametro risulta “quasi” attendibile essendo quello della corrispondente moneta in oro pari a circa mm 26.