DOSSIER SPECIALE: IPOTESI SULLA DATAZIONE DEI PRIMI DENARI GENOVESI | 1

La Travaini formula l’ipotesi che questo slittamento non è casuale, ma, fatto per far coincidere la X di REX quale crocetta di inizio legenda come nel dritto. Queste monete contengono tutte le varianti considerate più recenti come, “n” gotica, crescente, spina con globetto negli angoli della croce o interpunzione a trifogli. Per i primi tre tipi lo slittamento della X è quasi una costante, nell’imponente numero di denari osservati.

Le caratteristiche paleografiche in alcuni tipi di lettere, che nei duecento anni d’emissione del denaro, più di altre hanno subito trasformazioni, farebbero ritenere questo numerario, battuto all’inizio del XIV secolo.

005Già dal lontano 1983 alcuni soci, del Circolo Numismatico Ligure “Corrado Astengo” vollero continuare l’opera dell’Astengo, che amò molto questo tipo di monetazione, e per dare continuità a quanto già fatto, ripresero l’esame particolareggiato di un grandissimo numero di denari. Pesce, Lunardi, Giacomo Astengo, Janin, Terzago e il sottoscritto, propongono un esame capillare d’ogni denaro messo a disposizione, secondo una specie di questionario per ogni caratteristica nella paleografia del D/ e del R/, per ogni segno di zecca e altre variazioni. Dall’esame di questo grandissimo numero di monete, abbiamo compilato una tavola paleografica abbastanza completa di tutte le legende del D/ e del R/.

Mentre si procedeva a questa primitiva catalogazione, avevamo ben presente quanto affermato da Corrado Astengo, circa il sacrificio di un certo numero di monete rappresentative di gruppi omogenei per un’indagine composizionale della lega rame/argento. In uno scambio di idee tra soci, un socio (Eugenio Vajna) ci diede la disponibilità per una analisi non distruttiva di alcuni denari che per caratteristiche e stile potevano mostrare una sequenza cronologica.

Era nostra speranza che l’analisi del contenuto del fino (che pensavamo calante nell’arco dei duecentoanni di coniazione) potesse sistemare le monete in ordine quasi cronologico. Eravamo confortati dai risultati ottenuti per un lavoro simile sui denari di Bologna pubblicato nella “Rivista Italiana di Numismatica” del 1991 (cfr. Michele Chimenti, Franco Russo e Gianluigi Russo, “Indagini composizionali e cronologia dei denari bolognesi al nome di Enricus”).