VIDEONEWS: ECCO LA “NEW FIVER”,
UN PO’ ITALIANA… MA NON TROPPO

(di Mathias Paoletti) | La Bank of England ha introdotto ufficialmente in circolazione il 13 settembre scorso il primo lotto delle 440 milioni di nuove banconote polimeriche da 5 sterline stampate da De La Rue. C’è, tuttavia, alla base di questo passo avanti nella modernizzazione del circolante britannico (nel 2017 arriveranno i 10 pound dedicati a Jane Austen, nel 2020 le 20 sterline – sempre polimeriche – per William Turner) anche un po di “made in Italy” nel senso che allo stabilimento poligrafico britannico è stata la ditta Cerutti di Casale Monferrato a fornire – come già segnalato in un precedente articolo, leggi qui – i sofisticati macchinari per la stampa su substrato polimerico.

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Il fronte della nuova banconota britannica da 5 sterline (source: Bank of England)


Al fronte, la sofisticata nuova banconota da 5 pound riporta, oltre al sigillo dell Bank of England, Buckingham Palace, la corona dell’incoronazione e il ritratto della regina Elisabetta II (su fascia olografica anche il Big Ben); il retro, invece, è dedicato a sir Winston Churchill con veduta del Parlamento e finestra olografica speculare a quella del dritto. Del personaggio politico britannico più importante del XX secolo è riportata anche la frase che pronunciò il 13 maggio del 1940 in Parlamento, all’inizio della II Guerra Mondiale: “I have nothing to offer but blood, toil, tears, and sweat” ossia “Non ho altro da offrirvi che sangue, fatica, lacrime e sudore”. Peraltro, non tutti sanno che il premier inglese non fece altro che parafrasare quanto detto niente meno che dal generale Giuseppe Garibaldi pronunciata il 2 luglio 1849 alle sue truppe poste a difesa della II Repubblica Romana, quando l’Eroe dei Due Mondi disse: “Offro la fame, la sete, marce forzate, battaglia e la morte”. Strano? Non più di tanto, se si penda che da giovane , Churchill aveva studiato a lungo le figura di Garibaldi e pensato addirittura di scriverne una biografia.

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Il retro con ritratto e citazione di sir Winston Churchill (source: Bank of England)


La banconota, 125 x 65 millimetri, è stampata con tecnologia Innovia Guardian e non dispone né di filetto di sicurezza né di immagini in filigrana. E’ firmata da Victoria Cleland, giovane direttrice del settore banconote nonché capo cassiere della Bank of England. Senza nulla togliere all’importante contributo della tecnologia italiana a questo progresso nel settore della cartamoneta britannica, non si può non notare come, con fin troppa enfasi, alcuni media italiani abbiano travisato la realtà dei fatti.

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Più resistenti e sicure, perfino impermeabili, le nuove banconote polimeriche britanniche (source: web)


“Repubblica”, ad esempio, ha titolato in data 13 settembre (leggi qui) “Italiane e difficili da falsificare, ecco le nuove 5 sterline di plastica” rincarando la dose con “Vengono dall’Italia, durano più a lungo, sono più difficili da falsificare, ma hanno anche loro un difetto: tendono ad appiccicarsi una all’altra, se non state attenti, quando pagate alla cassa del bar o del supermercato, potreste consegnarne due invece di una. Sono le nuove banconote di plastica da 5 sterline che entrano in circolazione oggi in Gran Bretagna. Stampate nel nostro paese, negli stabilimenti delle Officine Meccaniche Cerruti di Casale Monferrato, hanno l’immagine della regina Elisabetta su un lato, sull’altro quella del primo ministro Winston Churchill […]”. Senza contare che l’azienda italiana che ha contribuito alla realizzazione delle banconote, stampate da De La Rue e per conto della Bank of England, è Cerutti e non Cerruti… Refusi su refusi, come spesso accade quando i media generalisti si occupano di numismatica…

Per accedere al sito della Bank of England dedicato alla “new fiver” clicca qui.

Per saperne di più sull’azienda Cerutti clicca qui.