UNA MEDAGLIA PER ERNESTO COLNAGO, INDUSTRIALE PER VOCAZIONE

documents-button(di Amedeo Imperatori) | Ernesto Colnago sicuramente è un personaggio fra i più noti nel campo ciclistico degli ultimi cinquant’anni. Una persona – è il caso di dirlo – in continuo movimento; la storia della Colnago Srl è ricca di successi, il suo tradizionale marchio (il trifoglio) ha collezionato alcune migliaia di vittorie e sponsorizzato decine e decine di squadre professioniste e dilettantistiche. Le biciclette Colnago sono state commissionate nel tempo da numerose rappresentative nazionali: l’ex Unione Sovietica, la Polonia e gli Stati Uniti, il Giappone e perfino la Cina, tutte “orgogliose” di poter gareggiare con questo marchio italiano. La Colnago ebbe una svolta nel 1986. Da tempo Ernesto Colnago desiderava incontrare Enzo Ferrari e, grazie all’interessamento del re del Belgio, amico di Enzo Ferrari, si combinò questo incontro. Andò a Maranello accompagnato da Giuseppe Saronni (campione del pedale) e da suo genero Vanni per una visita di cortesia. Emozionato come un bambino, Ernesto in silenzio pensava addirittura di proporre al grande “Drake” una collaborazione con la Ferrari Euginceriug, giovane società satellite nata a Maranello da pochi mesi.

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Ernesto Colnago nella sua azienda (source: author)


Colnago sognava, che dalla sua esperienza unita a quella della Ferrari, di progettare e realizzare la bici del Duemila con telaio al carbonio e con ruote a tre razze. Creatività e tecnologia di avanguardia sono sempre stati punti di forza, molto sentiti da Colnago. Nel 1989 venne presentato a Maranello un gioiello: la C35, una bici Colnago-Ferrari in carbonio; la stampa specializzata esaltò questo binomio. La collaborazione tra Ferrari e Colnago prosegue da oltre 25 anni.Un’altra data importante per Ernesto Colnago è stata il 27 ottobre 2006 quando la famiglia Colnago è stata invitata sul Colle del Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della nomina di Ernesto a cavaliere del Lavoro. Ad oltre 82 anni di età Ernesto continua a ripetere: “La bicicletta è un oggetto d’arte, magnifica incompiuta perché c’è ancora tanto da fare per migliorarla”. Chissà nella sua mente ci saranno già altre “geometrie” per le bici, i pedali, le ruote del domani.

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La medaglia celebrativa della nota azienda lombarda produttrice si biciclette (source: author)


Nel presente, per il momento, c’è un cerchio “diverso”, sotto forma di una medaglia commemorativa realizzata con forma semisferica che rappresenta il mondo con l’Italia, simbolo con i suoi prodotti di bellezza e arte, tecnologia e qualità. In evidenza l’indicazione della città di Milano, dove il giovane Ernesto Colnago iniziò a lavorare. Sullo sfondo del dritto della medaglia viene rappresentato un motivo ad esagoni, ideale alveare dove le api, lavorando instancabilmente con ingegnosa operosità, costruiscono la loro casa e rendono vitale e orgogliosa la natura. In basso a sinistra , la piccola officina dove Ernesto iniziò la sua attività in proprio; a destra, invece, la moderna sede dell’azienda inaugurata a Cambiago nel 1996. In senso antiorario sono rappresentati tutti i loghi Colnago che si sono susseguiti negli anni. Al centro, infine, il ritratto del cavaliere del lavoro Ernesto Colnago.

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Ernesto Colnago con Schumacher, Barrichello, Todt e Montezemolo ai box Ferrari con una specialissima bici a doppio marchio (source: Pier Augusto Staggi, “Colnago. La bicicletta”)


Più semplice il rovescio, con il caratteristico logo dell’asso di fiori e la firma di Ernesto Colnago. La dicitura circolare rimarca la tradizione, l’attualità e la continuità del marchio Colnago nel tempo. La bella emissione celebrativa, che rende omaggio ad un grande marchio e ad un grande industriale del “Made in Italy”, è stata modellata dal maestro Luigi Vigorelli e coniata a Milano da Colombo Medaglie