SPLENDE UNA NUOVA LUCE SULLE MONETE DEL TITANO

documents-button(di Roberto Ganganelli) | Ce n’eravamo già accorti con le prime due emissioni sammarinesi di quest’anno, la 5 euro per l’Expo di Milano e la 10 euro dedicata ad Abraham Lincoln (leggi qui l’articolo del 14 aprile scorso), ma con le ultimissime notizie che ci arrivano dall’Ufficio Filatelico Numismatico del Titano ne abbiamo la certezza: la monetazione del piccolo Stato dell’area italiana sta prendendo una direzione del tutto inedita, molto più aperta verso uno stile moderno e verso canoni di comunicazione e celebrazione innovativi. Non più soltanto riproduzioni di opere d’arte (per quanto prestigiose e celebri), né semplici ritratti o vedute architettoniche dal vero: nel “nuovo corso” intrapreso dal Titano sotto la direzione (bis) di Gioia Giardi si legge chiara l’intenzione di dare un’immagine finora inedita e molto moderna alla monetazione sammarinese. O meglio, di conferire alle monete celebrative uno spessore di design per certi aspetti simile a quello che si riscontrava ai tempi delle lire, quando ogni anno San Marino incaricava un artista differente per la realizzazione della divisionale e delle monete per collezionisti. E se oggi – stante la “staticità” degli otto euro spiccioli di circolazione – alla serie circolanti non possono essere apportate modifiche creative con cadenza annuale, nell’ambito della produzione commemorativa rimangono spazi di creatività maggiori.

001Luce e modernità per i 5 euro di Matt Dent inseriti nella divisionale di San Marino (source: Ufn Rsm)


Ad approfittare, per così dire, della ventata d’aria fresca voluta dall’Ufn di San Marino è ancora una volta Matt Dent, giovane talento britannico che, nell’ambito della serie divisionale 2015 prevista in uscita il prossimo 23 giugno, firma la celebrativa da 5 euro Fdc (argento 925/.., mm 32,00 per g 18,00) dedicata all’Anno Internazionale della Luce proclamato dalle Nazioni Unite. “L’International Year of Light and Light-based Technologies – fanno sapere dal Titano – è un’iniziativa globale per sensibilizzare tutti i cittadini sull’importanza della luce come fonte di energia, nello sviluppo dell’istruzione, nelle telecomunicazioni, nella salute e nell’agricoltura. Luce quindi come elemento scientifico ma anche simbolo culturale, etico ed estetico. Non solo possibilità di visione, ma anche contrasto, contraddizione tra il visibile e il non visibile, tra quanto appare inaccessibile e tutto ciò che è ancora da scoprire. Luce come soggetto principe, che garantisce il viatico indispensabile per accedere, ‘tendere a’, entrare in sintonia con l’altro da sé. Visione estatica, simbolica, impalpabile, ma anche mezzo di relazione, strumento di comunicazione […]”.

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Moderna come la moneta, la confezione della serie 9 valori del Titano (source: Ufn Rsm)


Come rendere in moneta, tuttavia, un concetto così complesso come quello di “luce”? Banalmente, lo si poteva fare con un gioco di finitura fondo specchio, oppure con rappresentazioni di fonti di luce (naturali, artificiali o simboliche). Nel rovescio della moneta, che è coniata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in 17 mila pezzi e che trova spazio nella divisionale sammarinese 2015 9 valori, spicca invece proprio la parola LUCE che trova la sua declinazione linguistica in italiano e nei sei idiomi ufficiali delle Nazioni Unite (arabo, cinese, inglese, francese, russo e spagnolo), e dove il testo è posizionato in modo tale da formare il disegno di un sole in cui i caratteri, al centro più marcati, vanno a sfumare verso l’esterno. Nel dritto, campeggia la vetta del Monte Titano che si staglia con le tre torri di San Marino e le classiche piume, in evidenza rispetto al sole che, dal retro, le illumina producendo un effetto estraniante. Molto originale anche l’interpretazione dell’araldica sammarinese per una moneta di notevole effetto, forse non così “facile” per quanti erano abituati a coniazioni più tradizionali: sarà il mercato, in ogni caso, a stabilire il livello di gradimento di questa innovazione. A proposito di mercato, la divisionale con moneta da 5 euro argento Fdc Anno Internazionale della Luce verrà posta in vendita (per i residenti in Italia) a 41,00 euro più Iva.

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Il prossimo 23 giugno esce anche la serie standard 2015 delle monete di San Marino (source: Ufn Rsm)


Sarà messa in commercio sempre il 23 giugno, inoltre, anche la divisionale base 2015 della Repubblica di San Marino (contenente gli otto valori dal centesimo ai 2 euro) che, prodotta in 15 mila esemplari, avrà un costo alla fonte di 25,00 euro + Iva vigente. E se la confezione della serie 9 valori riprenderà i soggetti della moneta da 5 euro che la impreziosisce, il blister della divisionale standard vedrà effigiato, nella confezione esterna, uno degli elementi architettonici e al contempo simbolici più importanti della Repubblica di San Marino: il Palazzo Pubblico. Esso rappresenta il cuore della vita politica sammarinese, si erge sul cosiddetto “Pianello”, ovvero Piazza della Libertà, nel luogo della Domus Comunis Magna, costruita verosimilmente negli ultimi decenni del XIV secolo e poi abbattuta a fine Ottocento. Al piano superiore il Palazzo custodisce da secoli la Sala del Consiglio Grande e Generale cui si accede tramite un imponente scalone: nei suoi scranni si riuniscono i sessanta parlamentari del Titano. Sulla parete in fondo alla sala troneggia l’immagine del Santo fondatore, circondato dalla sua gente. Contadini, soldati, uomini dotti, donne e ragazzi omaggiano San Marino mentre li ammonisce: “Relinquo vos liberos ab utroque homine” (“Vi lascio liberi dall’uno e dall’altro uomo”, ossia dall’imperatore e dal papa). Vi sono anche la Sala del Congresso di Stato, la Sala del Consiglio dei Dodici e la Camera dello Scrutinio. Nella seconda metà dell’800 il Palazzo aveva l’aspetto di un edificio seicentesco: nel 1884 fu posata la prima pietra dell’attuale edificio, su disegno dell’architetto romano Francesco Azzurri per opera degli scalpellini locali diretti dai capomastri sammarinesi Giuseppe e Inaco Reffi. L’inaugurazione ebbe luogo il 30 settembre 1894 e l’oratore della cerimonia fu Giosuè Carducci che pronunciò il celebre discorso sulla libertà perpetua. Nel 1996 è stato terminato il restauro del Palazzo, diretto dall’architetto Gae Aulenti, per adeguarlo alle rinnovate esigenze di funzionalità e sicurezza.