INAUGURATO IL MEDAGLIERE DELLA VENERANDA BIBLIOTECA AMBROSIANA

“L’Italia – ci dice Giancarlo Alteri – è ricca di medaglieri più o meno importanti disseminati su tutta la Penisola, da nord a sud: a Milano, a Torino, a Venezia, a Bologna, a Firenze, a Roma, a Napoli, a Catania, a Palermo ed in diverse altre città. Ma la loro situazione strutturale ed organizzativa purtroppo lascia molto a desiderare. Nella maggior parte dei casi, infatti, la carenza cronica di un personale adeguato, l’assenza di cataloghi completi del materiale in essi custodito, la mancanza di efficaci misure di sicurezza ed altre inefficienze ne rendono complicata, se non addirittura impossibile, la frequentazione da parte di studiosi, di studenti e di appassionati di monete e di medaglie”. “In questa non certo rosea situazione delle raccolte numismatiche italiane – continua Giancarlo Alteri, può venire finalmente incontro, almeno in parte, alle legittime esigenze degli studiosi di questa particolare disciplina, la notevole collezione di oltre ventimila monete e medaglie antiche e moderne – finora pressoché sconosciuta ai più – di proprietà della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano”.

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Medaglia in argento donata da Pio XI alla Biblioteca Ambrosiana raffigurante San Carlo giovane di profilo (source: Veneranda Biblioteca Ambrosiana)


La collezione delle monete supera abbondantemente le quindicimila unità e comprende un discreto numero, di estrema rarità, di esemplari greci, provenienti dalla Magna Grecia e dalla Sicilia preromana, e romani, sia del periodo repubblicano che di quello imperiale. Particolarmente preziose sono le monete medioevali e rinascimentali di molte città italiane; tra esse spiccano quelle battute nelle città lombarde e, soprattutto, dalla zecca di Milano (oltre 900 esemplari). Un patrimonio, che in passato, è stato studiato da Claudia Perassi (“La collezione numismatica dell’Ambrosiana. Monete antiche”, in “Pinacoteca Ambrosiana, VI: Collezioni Settala e Litta Modigliani. Arti applicate da donazioni diverse. Numismatica”, pp. 296-328, Milano 2010), da Maila Chiaravalle che ha approfondito la parte delle monete medievali e moderne e da Susanna Zanusi che, invece, si è occupata delle medaglie.

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La prima esposizione del Medagliere Ambrosiano è dedicata a fusioni e coniazioni per Carlo e Federico Borromeo (source: author)


La collezione delle medaglie consta di oltre 4500 esemplari che coprono un vasto arco temporale, dal Pisanello alla contemporaneità. Al suo interno si ritrovano pezzi estremamente rari, sia nella sezione rinascimentale che in quella barocca che conserva quelli dei più significativi incisori dell’epoca. Molto importante è la raccolta delle medaglie del Seicento e del Settecento, con esemplari di grande qualità realizzati da in gran parte da autori lombardi. Da segnalare, inoltre, pure il gruppo delle medaglie papali, che comprende quelle realizzate dal tempo del Bernini in poi, di difficile reperibilità in altri medaglieri, se si eccettua quello del Vaticano.

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Il locale del Medagliere Ambrosiano allestito per ospitare monete, medaglie e la biblioteca numismatica per gli studiosi (source: author)


Una nota particolare meritano infinedue collezioni di medaglie, che solo il Medagliere Ambrosiano può vantare di possedere quasi al completo. Si tratta di tutta la produzione dei due famosi medaglisti Giuseppe Vismara e Lodovico Pogliaghi. In molti casi, le loro medaglie sono presenti in diversi esemplari con differenti particolari o rifiniture, che rivelano gli eventuali “pentimenti” o modifiche dell’artista.