IL CIRCOLO PATAVINO PUNTA SU CULTURA, COLLEZIONISMO E PARTNERSHIP PUBBLICO-PRIVATO

Il secondo intervento è stato di Michele Asolati, sul tema “Da Ottaviano a Diocleziano, la monetazione delle province nel mondo romano”; il relatore ha introdotto al tema delle monete provinciali romane a cui il premio si è ispirato per questa edizione 2015. Una monetazione circolante tra il I ed il III secolo dopo Cristo su un’area che comprende l’intero Impero Romano del periodo (Europa, Nord Africa, e regioni asiatiche) con prevalenza di coniazioni fatte in bronzo ed ottone e, solo una minima parte, in argento.

005Michele Asolati ha delineato le caratteristiche della monetazione provinciale romana (source: C.N.P.)


Il presidente del Circolo Numismatico Patavino ha quindi presentato al pubblico il vincitore del Premio, Alessandro Cattaneo, invitandolo ad illustrare la propria ricerca “Provinciae restitutae: spunti su una collezione di monete romane provinciali”.Il vincitore, dopo una breve introduzione sulla metodologia di studio e catalogazione della collezione oggetto del saggio, ha illustrato le monete più particolari e curiose, con particolare riguardo al grado di conservazione e di rarità sul mercato collezionistico. Al termine, il presidente del C.N.P. dopo aver letto la motivazione ha invitato Giancarlo Cerabino, storico socio e dirigente del sodalizio, h consegnare al vincitore il premio e l’attestato.

004Alessandro Cattaneo, vincitore del Premio “Antenore – Città di Padova” illustra la collezione oggetto della ricerca premiata (source: C.N.P.)


Adalberto Merola, in chiusura della manifestazione, ha ribadito come l’associazione sorta quasi mezzo secolo fa, “ha come obiettivo quello di diffondere la conoscenza della scienza numismatica, oltre che del collezionismo”. “Ci auguriamo – ha dichiarato Merola – di poter proseguire l’attività statutaria come è stato per questa iniziativa, in sinergia con le istituzioni cittadine, Comune, Università, associazioni, generando cosi una collaborazione costante tra pubblico e privato necessaria a rendere noto e fruibile un patrimonio culturale che è di  tutta la collettività. Una collaborazione che, nel contempo, possa aiutare la numismatica ad uscire dalla sclerosi di normative inadeguate che non consentono ai giovani studiosi di inserirsi nel mondo del lavoro che la numismatica può offrire, con conseguenti gravi danni per un paese che, come il nostro, grazie alla cultura potrebbe vivere e prosperare”.