CARTOLINE NUMISMATICHE DEL BEL TEMPO CHE FU

documents-button(a cura della redazione) | Sono rare e le cercano talvolta – con incursioni vere e proprie nel settore filatelico – anche i collezionisti di monete: parliamo di quelle interessanti cartoline postali a soggetto numismatico che vennero prodotte in vari paesi, Italia compresa, tra XIX e XX secolo. Cartoline aventi come soggetti, per l’appunto, monete di tutto il mondo e che avevano sia lo scopo di essere “decorative” (si veda l’esempio qui illustrato dal titolo “Tesoro italiano” raffigurante tondelli e banconote di epoca umbertina) che, spesso, di informare in modo dettagliato sulla monetazione di un certo paese. A tal proposito, è interessante un esemplare di produzione britannica facente parte di una serie di “Post-card, with nationl flag, to give information about International coinage”.

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Monete e banconote umbertine su una cartolina italiana di fine ‘800 (source: collezione privata)


Risalente ai primi anni del secolo scorso – come si evince dalle immagini della lira Aquila araldica e del 25 centesimi (battuto solo nel 1902-1903) – la cartolina è pregevole sotto il profilo tipografico per la stampa in rilievo e la coloritura in oro, argento ed effetto rame delle impronte monetali e raffigura anche le 10 e 20 lire oro di Vittorio Emanuele II, lo scudo in argento dello stesso re, le 2 lire e i 20 centesimi di età umbertina e, infine, gli spiccioli in rame da 5 e 10 centesimi. Mancano, è vero, gli “alti valori” in oro da 50 e 100 lire, come pure le poco usate 5 lire oro e i pezzi in rame da 1 e 2 centesimi, ma la vignetta ospita già così un campionario interessante di quanto in circolazione all’epoca in Italia.

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Cartolina con impronte a rilievo di monete del Regno (source: collezione privata)


In basso campeggia il tricolore con lo stemma sabaudo, al centro una tabella di conversione dei nominali più utilizzati in valute estere, da quella tedesca alle altre dei paesi dell’Unione Monetaria Latina, senza escludere i paesi nordici, il Regno Unito e gli Stati Uniti. Vademecum per viaggiatori e originale esemplare  di storia postale, una cartolina del genere ci insegna – ad esempio – che una lira italiana valeva all’epoca 19 centesimi di dollaro (pensate al tipo Morgan, e la proporzione è evidente) oppure, in Inghilterra, un marengo nostrano da 20 lire era pari a 15 scellini e 10 pence. Il tutto, in ossequio al rapporto di peso e purezza tra le valute base dei sistemi monetari: non dimentichiamo, infatti, come all’epoca – bei tempi! – la monetazione in metallo prezioso fosse ancora del tutto basata sul valore intrinseco.