UN INEDITO LUIGINO D’ORANGE: FALSO, CONTRAFFAZIONE O PROVA DI ZECCA ?

documents-button(di Maurice Cammarano) | Nessuno, più dei principi d’Orange, abusò del diritto di battere moneta, privilegio che anche i meno importanti signori del Medioevo, avevano ottenuto da papi, re e imperatori. La zecca francese di Orange fu tra le prime che imitarono, o addirittura falsificarono – per lunghissimo tempo e senza alcuna remora – la monetazione dei più importanti paesi limitrofi: imitare, contraffare o falsificare moneta era una consuetudine che, all’epoca, ì signorotti usavano principalmente sia come facile fonte di guadagno che per dar lustro alla propria casata. Alcune precisazioni “semantiche”: le imitazioni sono le monete che copiano i tipi monetali più apprezzati e conosciuti, mantenendo stesso peso e qualità del metallo; le contraffazioni, contenendo una minor quantità di metallo prezioso potevano essere confuse con le monete autentiche più conosciute. Le falsificazioni, invece,sono monete alterate nel loro contenuto, spesso inventate, fabbricate espressamente per ingannare.

La casata dei Nassau entra nella storia d’Orange nel 1515 quando Enrico III conte di Nassau e signore di Breda sposa Claude di Chalon, sorella di Filiberto di Chalon principe d’Orange. I re di Francia, sempre desiderosi di appropriarsi dei territori feudali circostanti per unificare tutta la Francia e rendere quindi più sicure le proprie frontiere, furono i nemici naturali dei principi d’Orange. Se a questi motivi politici aggiungiamo quelli religiosi (i principi d’Orange erano luterani e combatterono ferocemente contro gli Spagnoli), non può stupire il fatto che ricorrentemente le truppe reali francesi o quelle dei paesi satelliti – ad esempio Avignone – occupassero il principato d’Orange.

La zecca d’Orange venne allestita nel 1560 e funzionò alternativamente seguendo gli avvenimenti politici del Principato coniando nell’arco di circa cent’anni una grandissima quantità di monete d’oro, d’argento e di rame, copiando i più diversi tipi monetali (tra essi quelli di Francia, Olanda, Spagna e Avignone). Nel 1649 inizia la monetazione di Guglielmo IX e la zecca batte doppie pistole, dobloni, scudi d’argento, mezzi scudi, quarti e testoni al tipo francese; nell’anno successivo per la prima volta vengono battuti i dodicesimi di scudo precursori dei più noti luigini.

Alla sua morte, avvenuta il 6 novembre 1650, Guglielmo lascia la moglie incinta e il 14 novembre del 1650 nasce suo figlio Guglielmo-Enrico; a causa della disputa tra la regina vedova Maria Stuart e la regina madre Amelia de Solms su chi avesse diritto alla tutela del principe d’Orange, Luigi XIV cugino di Maria Stuart, con il pretesto di risolvere la disputa, occupa il 21 marzo 1660 con le proprie truppe il Principato e nel 1662, impressionato dalla fortificazioni della città, ordina la distruzione del castello e dei bastioni.

??????????????????????????Antica mappa del Principato d’Orange (source: Wikipedia)


Nell’estate del 1661, sebbene il Principato fosse sotto l’occupazione francese, la produzione di monete di scarsissima qualità continuò, costituendo un’altra fonte d’irritazione da parte dei Francesi; il rappresentante della Corte delle Monete di Francia fece quindi chiudere la zecca che riaprì soltanto nel novembre del 1664. Da questo momento tutta la monetazione d’Orange differirà come effige, valore e peso rispetto alla precedente che imitava quella regale francese.

E’ proprio durante l’occupazione del Principato d’Orange da parte di Luigi XIV che compare il dodicesimo di scudo datato 1664 completamente diverso dai precedenti: esso infatti riporta al dritto l’Ordine della Giarrettiera sul busto corazzato del principe Guglielmo-Enrico e al rovescio, lo scudo coronato con i tre gigli viene sostituito da uno scudo inquartato con due corni da caccia e due leoni.