UN INEDITO LUIGINO D’ORANGE: FALSO, CONTRAFFAZIONE O PROVA DI ZECCA ?

Questa moneta, sconosciuta al “Corpus Luiginorum, viene descritta per la prima volta da H. J. van der Wiel (in “Les Monnaies de la Principauté d’Orange sous la maison de Nassau” 12a edizione, p. 89 n. 123) ed è di grande rarità essendo comparsa sul mercato numismatico una sola volta nel 1996 nell’asta Künker 34 al lotto n. 1256.

Il motivo di questa presentazione nasce dal confronto del suddetto luigino con una moneta recentemente comprata. In verità, agendo in modo in modo assai sbrigativo, avevo acquistato la moneta solo ed esclusivamente per il fatto che aveva la stessa rarissima data 1664, quindi nonostante fosse stata dichiarata un falso, ho ritenuto valesse la pena averla in collezione. Il suo aspetto in effetti non è molto “rassicurante” visto che è suberata e pesa solo g 1,77: ero quindi rassegnato a classificarla un falso del rarissimo dodicesimo di scudo del 1664.

Ma quando sono passato al loro confronto mi sono reso conto (finalmente) dell’esistenza di due differenze, una delle quali, la seconda è decisamente notevole: (1) il luigino “autentico” ha il busto del principe corazzato sul quale si scorge l’Ordine della Giarrettiera, nel “falso” luigino il busto ha un drappeggio simile ai luigini battuti prima del 1664 e con tutte le loro caratteristiche; (2) il luigino “autentico” porta al rovescio lo scudo inquartato con un corno da caccia nel 1° e 4° quarto e un leone nel 2° e 3° quarto mentre il “falso” ha nello scudo tre gigli come nei luigini di Orange del 1659-1661.

001 C.L. 309a | 1/12 di scudo (g 2,12; mm 21,0; R4). D/ GVIL · HNR · D · G · PR I · AVR ·; busto maschile corazzato con l’Ordine della Giarrettiera, legenda interrotta in alto. R/ 1664 · SOLI · DEO · HONOR · ET · GL; scudo coronato ed inquartato, nel 1° e 4° corno da caccia, nel 2° e 3° leone, Anello della corona liscio, archetti sotto l’anello
002
C. L. 309b | 1/12 di scudo (g 1,77; mm 20,9; R4). D/ GVIL · HNR · D : GT · P· I · AUV; busto maschile rivolto a dr, legenda interrotta in alto. R/ 1664 SOL · I · DEO · IOИOR · E · T· G · L·; scudo coronato con tre gigli. Anello della corona liscio, archetti sotto l’anello


E’ plausibile che una zecca clandestina abbia falsificato questa moneta datandola proprio 1664 quando si sapeva che la zecca d’Orange era chiusa e venne riaperta solo a novembre del 1664? Non era più logico predatarla? Avendola coniata con questa data mi sembra quindi più razionale pensare che il luigino sia stato battuto dopo la riapertura della zecca ufficiale. Ma se, come ho appena accennato, nel falso luigino sono evidenti la qualità e la regolarità delle lettere delle legende, le incisioni delle fogliette della corona – così come i gigli nello scudo –tutte caratteristiche peculiari della zecca di Orange, non mi pare credibile che una zecca clandestina, intendendo falsificare una moneta dopo la riapertura della zecca, faccia due varianti così diverse dall’esemplare del 1664.

Allora, se non è un falso e nemmeno una contraffazione, cosa potrebbe essere? Sulla base delle suddette considerazioni, tenuto conto che dal punto di vista temporale tutta la monetazione del 1664 non poteva essere che limitata e ciò trova conferma nel fatto che le due monete del 1664, per ora, mi risulta essere le uniche finora comparse sul mercato numismatico, l’esemplare sembrerebbe essere una prova.

Mi piace quindi ipotizzare che alla riapertura della zecca, nel novembre del 1664 ancora sotto occupazione francese, la moneta con i gigli sia un primo tentativo di prova iniziale per una monetazione, nella quale si dovevano mantenere tutte le caratteristiche dei precedenti luigini d’Orange coniati dal 1650 al 1661. Questo prototipo venne poi abbandonato, probabilmente con la fine dell’occupazione francese, in favore di una nuova monetazione recante lo scudo inquartato con corno da caccia e leone. Così, almeno numismaticamente, con l’eliminazione dei tre gigli si liberava il Principato dalla sopraffazione temporale francese.