“IGNOTO MILITI”, MEDAGLIE E PLACCHETTE PER GLI EROI SENZA NOME

documents-button(di Roberto Ganganelli) | “Finalmente!”: una sola parola, liberatoria quanto attesa, accompagna una cartolina firmata dall’artista Leopoldo Metlicovitz (1868-1944) in cui l’Italia coronata, spada al braccio, accoglie due giovani donne – personificazioni delle “terre redente” – che si ricongiungono alla Madrepatria alla fine della I Guerra Mondiale.  Dal 24 maggio 1915 al 4 novembre 1918 l’Italia, che ha circa 35,6 milioni di abitanti, conta quasi 1.240.000 vittime, delle quali 651.000 militari e il resto civili, in gran parte decimate – queste ultime – dalla malnutrizione e dall’influenza spagnola. Tra quanti vestono il grigioverde e le stellette, a decine di migliaia rimangono anonimi, i resti sepolti in luoghi sconosciuti o di fortuna, le generalità impossibili da censire con esattezza. Altrettante famiglie, così, si trovano senza neppure la consolazione d’una tomba sulla quale piangere i propri cari.

001Cartolina ricordo della vittoria italiana nella Grande Guerra (source: web)


E’ partendo da questo comune dolore che il colonnello Giulio Douhet propone di onorare l’eroismo e il sacrificio di tutti i militari d’Italia con la deposizione della salma di un soldato sconosciuto in un luogo simbolo della Patria. Si decide così che le esumazioni dei soldati ignoti vengano effettuate nei tratti più avanzati dei principali campi di battaglia e undici salme vengono prelevate dalle sepolture di Castel Dante a Rovereto, dal Pasubio, dal Monte Ortigara (Altopiano di Asiago), dal Grappa e quindi da Montello, Cortina d’Ampezzo, dal Basso Piave e dal Monte Rombon, dal San Michele, da Castagnevizza del Carso e, infine, tra Castegnevizza e il mare. Raccolti a Gorizia, i corpi vengono trasportati ad Aquileia e qui, per scegliere la salma da trasportare a Roma, viene designata Maria Bergamas il cui figlio, Antonio, aveva disertato dall’esercito austriaco per combattere nelle file italiane ed era caduto sul Monte Cimone senza che il corpo potesse essere identificato. La “Mamma d’Italia” – così sarà da allora chiamata la Bergamas – si sofferma sulla seconda bara e, incapace per la commozione di andare oltre, depone il suo velo nero segno della scelta. Così il 29 ottobre 1921, alle ore 8 di mattina, il treno con la salma del Milite Ignoto parte da Aquileia, per arrivare dopo innumerevoli soste e tra due ali di folla, alla stazione di Roma Termini alle 9 di mattina del 2 novembre.

002Maria Bergamas, la “Mamma d’Italia” chiamata a scegliere la salma del Milite Ignoto (source: web)
003Cartolina ricordo del 4 novembre 1921: la tumulazione del Milite Ignoto al Vittoriano in Roma (source: author)

Nella capitale il feretro è accolto da Vittorio Emanuele III, dalle rappresentanze dei combattenti, delle vedove e delle madri dei caduti, e dalle le bandiere di tutti i reggimenti in segno di onore. Un gruppo di decorati di medaglia d’oro accompagna il corpo nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri e la salma viene infine collocata nell’Altare della Patria il 4 novembre, terzo anniversario della Vittoria. In seguito, negli Anni ’30 il Milite Ignoto sarà traslato all’interno del Vittoriano dove tuttora si trova e parti della cripta e del sepolcro vengono realizzate con pietre provenienti dal Grappa, dal Carso e da altre montagne teatro degli scontri della Grande Guerra.

Enorme è l’ondata di emozione suscitata in tutt’Italia dal viaggio e dalla tumulazione del Milite Ignoto che viene insignito da Vittorio Emanuele III, motu proprio, della Medaglia d’oro al Valor militare. Quel fante senza nome, infatti, incarna non solo le vittime militari ma anche le cicatrici dei feriti e degli invalidi, il dolore delle vedove e lo smarrimento degli orfani, il sacrificio di un popolo a completamento della propria unità di Nazione. Per ricordare lo storico evento vengono composte poesie, stampati libri e cartoline celebrative e, naturalmente, vengono coniate anche medaglie e placchette opera di importanti artisti.

In vista delle cerimonie del 1921 viene costituito a Roma il Comitato Esecutivo per le Onoranze al Soldato Ignoto che decreta di far produrre su modelli di Aurelio Mistruzzi (1880-1960), presso la Regia Zecca di Roma, una grande medaglia in bronzo di mm 70 di diametro sul cui D/ una Vittoria alata sorregge, sullo sfondo delle cime alpine, il corpo di un caduto in battaglia che, nella destra, stringe un gladio. In circolo APOTHEOSIS | IV NOV . MCMXXI. Al R/, lungo il bordo corre l’iscrizione COMITATO PER LE ONORANZE AL SOLDATO IGNOTO. Destinata agli alti gradi delle Forze Armate, la medaglia di modulo maggiore viene prodotta in grande serie anche con anello di sospensione e diametro di mm 31.

004Medaglia ricordo del Comitato Esecutivo per le Onoranze opus Mistruzzi (source: Brambilla)
005La medaglia prodotta per la tumulazione dalla ditta milanese Lorioli & Castelli opus Pogliaghi (source: Brambilla)