“IGNOTO MILITI”, MEDAGLIE E PLACCHETTE PER GLI EROI SENZA NOME

Lo Stabilimento Johnson di Milano, invece, commissiona a Ludovico Pogliaghi (1857-1950), su conii incisi da Enrico Faré (notizie 1898-1930), una medaglia per la tumulazione avente mm 60 di diametro, in bronzo, al cui D/ è raffigurata l’Italia turrita in piedi, verso sinistra, con Vittoriola nella mano sinistra mente, con la destra, depone un ramo d’alloro sulla salma del Milite Ignoto adagiata su una barella; nel campo IGNOTO | MILITI, in esergo IV NOVEMBRE | MCMXXI. In piccolo, in basso a destra, L. POGLIAGHI MOD. | E FARE’ INC. Al R/, l’Altare della Patria con, in esergo, la legenda ELETTA VNA MADRE FRA I MILLE | LA MADRE ROMA L’ACCOGLIE | DALL’ARA DELL’ITALICA FEDE | VIGILA IL FANTE IGNOTO | G. BERTACCHI (1869-1942, autore dei versi); in piccolo S. JOHNSON. Di vivo gusto Liberty, solenne nel dritto quanto raffinata nei dettagli architettonici del rovescio, la medaglia viene riprodotta – in argento e bronzo – anche con diametro ridotto a mm 28 dotata di cambretta o anello di sospensione e legende modificate: al D/ IGNOTO | MILITI, monogramma dell’autore LP e sigla di zecca SJ con le date 1915-1918 in esergo; al R/ la data della tumulazione, IV NOVEMBRE | MCMXXI. Il nastro è tricolore.

In questo formato la medaglia verrà riconiata, in seguito, anche dal movimento fascista – una tra le tante “decorazioni” non ufficiali che arditi, ex combattenti e squadristi usano appuntarsi al petto – con D/ identico e R/ occupato da un fascio littorio circondato dal motto GIOVINEZZA | GIOVINEZZA…; in basso a sinistra, lungo il bordo, JOHNSON in caratteri piccoli. In mancanza di fonti certe, se ne può ipotizzare l’uso come ricordo della partecipazione alla traslazione del Milite Ignoto o alla cerimonia del 4 novembre 1921, oppure a indicare l’appartenenza del “decorato” ad una famiglia di cui faceva parte un militare la cui sepoltura non era stata identificata. In questo caso il nastro è nero con tricolore al centro e, della variante in oggetto, sono noti anche rarissimi esemplari in oro, con ogni probabilità destinati a gerarchi e alti gradi del P.N.F. Un altro, interessante oggetto in metallo coniato prodotto nel 1921 è rappresentato da una spilla da bavero a forma di gladio in metallo bianco (mm 30 x 12 circa), realizzata dalla Lorioli & Castelli e destinata a rappresentare un ricordo “popolare” dello storico evento (sul fronte, IGNOTO MILITI). La stessa azienda conia poi, su modello di Egidio Boninsegna (1869-1958) una placca in bronzo raffigurante la Vittoria alata che depone il corpo del Milite Ignoto sull’Altare della Patria. Ad accompagnarlo, in una composizione di grande effetto plastico, la vedova e i figli, in secondo piano figure virili simboleggianti i commilitoni e il popolo italiano. In basso, ai lati di una targa sui cui è scritta la data IV . NOVEMBRE, due tripodi accesi, sulla destra la firma in corsivo dell’autore (E. BONINSEGNA).

Esemplare in bronzo con anello portativo da mm 28 (source: web)
007Spilla da bavero con gladio e legenda IGNOTO MILITI (source: web)


Forse l’opera medaglistica più suggestiva legata alla figura del Milite Ignoto, la placca è prodotta in due versioni, una piccola di circa cm 15 x 20 ed una grande che misura cm 30 x 40. Entrambe, nel 1921 vengono messe sul mercato a cura dell’Ufficio Tecnico di Propaganda Nazionale di Milano ed il ricavato viene destinato all’assistenza agli orfani di guerra. Il modellato del Boninsegna si caratterizza per uno stile classico e solenne, e la composizione per una spiccata diagonale ascendente che percorre – simbolico anelito di solidarietà e di umana compassione – il gruppo centrale di figure per elevarsi verso l’angolo superiore sinistro. Il marcato rilievo delle figure della vedova e degli orfani, inoltre, sembra sottolineare come dal sacrificio dell’ignoto eroe abbia origine la prosecuzione stessa della vita, affidata a coloro che rimangono in una visione delicata e spirituale, e solenne al tempo stesso, che non indulge né alla retorica patriottica né ad uno sterile nazionalismo.

008Prova in bronzo argentato della placca opus Egidio Boninsegna prodotta da Lorioli & Castelli da cm 15 x 20 (source: author)
009La placca di Egidio Boninsegna su una cartolina risalente al 1921 (source: author)


Si è accennato alla Medaglia d’Oro concessa al Milite Ignoto in nome di tutti gli anonimi caduti italiani della Grande Guerra e la cui motivazione recita: “Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della Patria. Motu Proprio Sovrano, 24 maggio 1915 – 4 novembre 1918”.Firmate dal capo di Stato Maggiore Armando Diaz, anche queste parole trovano spazio e ricordo in una medaglietta popolare, una piccola coniazione ricordo prodotta dalla ditta L. Fassino di Torino e raffigurante al D/ la dea Roma, elmata e con Vittoriola e lancia, così come è scolpita al centro della facciata dell’Altare della Patria. Lo stesso, marziale soggetto viene riproposto anche sotto forma di placchetta uniface in bronzo, in dimensioni maggiori e su base in legno. Queste, come altre coniazioni celebrative prodotte in Italia nel 1921 ci ricordano un tempo lontano e, al pari di medaglie e placchette ben più antiche e celebrate, documentano e raccontano la Storia, il gusto artistico di un’epoca, il modo di comunicare un sentimento popolare e ricordare un evento che rappresentò la più grande espressione di dolore collettivo della Nazione italiana dopo gli anni terribili del conflitto e quelli, altrettanto dolorosi, dell’immediato dopoguerra. Medaglie che raccontano di un uomo senza nome né volto e, proprio per questo, rendono omaggio ad un’Umanità intera che, tra il 1914 e il 1918, perse definitivamente la propria innocenza.