EDITORIALE: IL SALUTO DEL DIRETTORE
AL “GIORNALE DELLA NUMISMATICA” E AI LETTORI 

(di Roberto Ganganelli) | Con la fine del 2017 – sesto anno di edizioni de “Il giornale della numismatica”, il cui primo numero ha visto la luce nel gennaio 2012 – si conclude la mia esperienza come direttore di questa testata della quale ho condiviso passo dopo passo la genesi e il progetto editoriale, la progressiva affermazione nel panorama della stampa specializzata in Italia e quindi l’epocale evoluzione dalla carta al web, dalla forma “classica” di mensile diffuso nelle edicole e per abbonamento a quella di quotidiano digitale e gratuito, integrato con una newsletter settimanale, i social media e fulcro di un’ampia community di appassionati e di studiosi.

Devo pertanto ai lettori del “GdN” un saluto, un ringraziamento per il costante supporto e, ovviamente, un piccolo rendiconto di questi anni, anni in cui ho avuto l’onore di lavorare con una redazione composta da specialisti qualificati, accademici e cultori della materia, nonchè con una serie di istituzioni pubbliche e private che hanno saputo riconoscere la bellezza e il valore della numismatica e della medaglistica innanzi tutto come espressioni della nostra cultura, e quindi come elementi portante di un mondo – “piccolo” quanto si vuole, rispetto ad altri, ma tuttora vivo, articolato e vitale – formato da decine di migliaia tra appassionati, curiosi, collezionisti e operatori professionali del settore commerciale.

Dal 2012 a oggi abbiamo sempre cercato, assieme al comitato di redazione e ai collaboratori, di dar voce alle molteplici voci alla numismatica italiana, di “formare” oltre che “informare” i lettori e, al tempo stesso, di aprire il settore al mondo esterno nella speranza che la nostra comune passione riuscisse a “contagiare” quante più persone possibili alimentando una sensibilità ed una curiosità altrimenti sopite, o del tutto sconosciute, nella maggior parte della gente.

Non sono mancate e non potevano mancare le critiche – sempre fondamentali, per chi fa informazione di professione -, le occasioni di dibattito e perfino quelle per vivaci polemiche, specchio – del resto – di una vitalità e di una articolazione del settore numismatico italiano che vede scenari virtuosi e di eccellenza tanto nell’ambito accademico che del commercio professionale, dell’associazionismo e del collezionismo convivere con alcune realtà “opache”, con un rapporto tra Stato, mercato e privati ancora in parte da costruire e con una legislazione non sempre chiara e completa: tutte problematiche che hanno reso e rendono lo studio, il commercio, o anche il semplice possesso e il collezionismo di monete delle attività affatto “ludiche” (come l’opinione comune tende a considerarle…).

La numismatica è sì un hobby e una forma di collezionismo, ma è in fondo molto più: monete, medaglie e banconote ci ricordano infatti le nostre origini e come siamo cambiati, i valori e disvalori delle civiltà e delle culture, svelandoci in modo meraviglioso e unico il mondo che è stato ed aiutandoci a comprendere meglio quel mondo che si evolve con noi. Collezionare è perciò piacere e cultura – anche investimento, perché no – e il fatto di vivere, in qualunque forma, la passione per la numismatica (e coloro che la vivono sanno di cosa sto parlando) significa sentirsi, non senza una punta di orgoglio, un po’ privilegiati, depositari di qualcosa di unico e speciale. Del resto, prendendo a prestito le parole di una grande giornalista, Oriana Fallaci, ogni moneta, banconota, medaglia, come “ogni oggetto sopravvissuto al passato porta in sé un’illusione di eternità”.

Al termine di questi sei anni di direzione de “Il giornale della numismatica” devo infine un ringraziamento all’editore Bolaffi che mi ha sempre garantito la cosa più importante che un giornalista possa desiderare per svolgere la professione: l’indipendenza delle opinioni e la possibilità di esprimerle.