VARESI 67: AUREE RARITA’ DI SAVOIA E MOLTO DI PIU’

exclamation-button(informazione pubblicitaria) | Un vecchio adagio numismatico, per far meglio comprendere quanto il nostro settore sia più movimentato nel periodo autunnale ed invernale rispetto ai mesi più caldi dell’anno, recita che le monete “viaggiano col cappotto” ed a scorrere le pagine dei due cataloghi che compongono l’asta n. 67 asta di Varesi del 18 novembre pare proprio che sia vero. La prima parte, con la copertina bianca, propone circa 900 lotti di materiale eterogeneo, che spazia dall’evo antico al contemporaneo, dalle monete italiane alle coniazioni alle estere e dalle monete alle medaglie. Tra le monete antiche, poco meno di 150 lotti, spiccano per pregio e rarità diversi aurei imperiali di buona qualità: segnaliamo una Giulia Domna di ottima conservazione con la Diana Lucifera con torcia (lotto 96, Spl, base 6000 euro) ed un interessante Probo, nominativo difficilmente reperibile in questo metallo, con la figura dell’Imperatore tra quattro figure supplicanti. In conservazione Bb ha una base di 3000 euro (lotto 129). In finale due splendidi solidi, uno di Valentiniano I (lotto 135, base 1200) e l’altro del figlio, Valentiniano II (lotto 136, R4, Spl a base 6000).

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Due esemplari in oro di Roma antica proposti nella prossima asta Varesi


Il nucleo centrale della vendita è costituito dalle zecche italiane: eccezionale è l’insieme di Crema che, per quanto costituito da sole quattro monete, rappresenta “completamente” le emissioni di questa piccola zecca lombarda (ne mancherebbe una, disegnata sui testi e mai apparsa). Molto consistente la presenza di monete veneziane che conta oltre cento pezzi tra zecchini, imitazioni e monetazione per il Levante. Altro nucleo particolarmente ricco è quello della monetazione in lire della Repubblica Italiana, completa di quasi tutte le prove emesse. Non poteva ovviamente mancare il famoso 500 lire del 1957 “bandiere controvento”, sicuramente la moneta italiana del Novecento più famosa. In Fdc con i fondi speculari ha una base di 8000 euro. Non molte le sabaude, anche se alcune sicuramente rare: tra queste le 20 lire 1937-XV, proposte in Fdc a 8000 euro, e le 20 lire 1927-V (base 8000) ed una rappresentazione tipologica di monete del “re numismatico” di elevata qualità.

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Uno “spicciolo”, ma di grandissima rarità, coniato dalla zecca di Crema


Il secondo catalogo, dalla copertina a colori sulla quale campeggiano dieci ritratti aurei dei re sabaudi dalla fine del XVII secolo ad oggi, propone unicamente la “Raccolta di un distinto collezionista milanese”; raccolta composta dalla bellezza di 219 monete d’oro coniate da Carlo Emanuele II fino a Vittorio Emanuele III. Tante le rarità presenti. Tra quelle tipologiche citiamo il carlino da 5 doppie di Carlo Emanuele III e quello di Vittorio Amedeo III, rispettivamente a 36.000 ed a 25.000 euro di base, l’80 lire del 1821 (Bb/Spl a 23.000) ed il 100 lire del 1937-XV (base, 30.000 euro). Tra quelle per millesimo evidenziamo il 100 lire 1837 di Carlo Alberto (Bb/qSpl a 6000), il 20 Lire 1873 Roma (qSpl, 8000) e il 20 lire 1825 Genova, grande rarità del XIX secolo mancante in moltissime raccolte (Mb, 9000).

004 005Due rarità sabaude dalla “Raccolta di un distinto collezionista milanese”


Il catalogo online è disponibile, insieme a tutte le informazioni sulla vendita, nel sito www.varesi.it a questo indirizzo. L’asta Varesi n. 67 si terrà presso Villa Botta Adorno, in Piazza della Libertà a Torre d’Isola (Pv) mercoledì 18 novembre con esposizione lotti dalle ore 9.00 alle 11.00 (le monete dal lotto n. 618 al n. 835 saranno visibili solo dalle 14.00 alle 15.00). Orari delle sessioni d’asta: prima sessione lotti nn. 1-360, ore 11.00; seconda sessione lotti nn. 323-825, ore 15.00). Numero telefonico della sala aste: 347.3174040.

006Un “pezzo forte” a nome di Vittorio Emanuele III, le 20 lire del 1927-V