TUTTA LA BELLEZZA DI SAN MARCO
SULLA NUOVA 2 EURO PROOF D’ITALIA 

(di Mathias Paoletti) | E’ stata emessa il 22 marzo, con un contingente di appena ottomila esemplari commercializzati alla fonte a 22,00 euro, la prima 2 euro celebrativa d’Italia del 2017. Si tratta, nello specifico, della bimetallica modellata e incisa da Luciana De Simoni che fa memoria del quarto centenario dal completamento di uno dei complessi architettonici sacri più conosciuti al mondo, la basilica veneziana di San Marco. Cattedrale dal 1807 e sede patriarcale, la basilica che si affaccia sull’omonima piazza ha una storia che inizia nel lontano anno 828 quando l’undicesimo doge della giovane Repubblica, Giustiniano Partecipazio, decise di far costruire una chiesa accanto al palazzo ducale, in onore di san Marco, in sostituzione della precedente cappella palatina dedicata a san Teodoro. L’incendio provocato da alcuni rivoltosi, nel 976, distrugge tuttavia la costruzione che nel 978 viene riedificata, sempre per volontà dogale.

Davvero curatissima ed elegante questa 2 euro proof con “cartolina veneziana” dedicata alla basilica di San Marco (source: IPZS)


La meravigliosa basilica che noi oggi possiamo ammirare risale invece all’XI secolo: il cantiere, in questo caso, viene inaugurato dal doge Domenico Contarini nel 1063 mentre il completamento dei lavori avviene durante il dogato di Vitale Falier. La basilica viene solennemente consacrata, quindi, nell’anno 1094. Nel 1231, poi, viene danneggiata da un altro incendio; nella prima metà del XIII secolo viene aggiunto il nartece e nello stesso secolo vengono innalzate le cupole, mentre è del XV secolo la decorazione della parte alta delle facciate. Solo nel 1617, infine, l’attuale basilica viene effettivamente completata con l’inserimento al suo interno di due altari.

Al rovescio, l’usuale faccia comune dei 2 euro (source: IPZS)


La facciata della basilica marciana domina la moneta che, in questa versione fondo specchio, appare particolarmente ben riuscita. I rilievi dell’architettura, satinati e dettagliati con gran cura, danno quasi l’impressione di un fine ricamo e anche la composizione con le iscrizioni in caratteri onciali (in alto VENEZIA, in basso le date e SAN MARCO) è resa con eleganza. Senza contare un dettaglio, quasi invisibile a occhio nudo, ma che le immagini fornite dalla Zecca di Roma permettono di apprezzare al meglio: quelle cinque porte aperte, esaltate dal fondo proof, che fanno sprigionare da questa coniazione lo stesso senso di stupore e meraviglia che si prova, nella realtà, ogni volta che affacciandosi dagli archi delle Procuratie la basilica ci appare, eterno e solenne gioiello dell’arte italiana.