“SYLLOGE NUMMORUM GRAECORUM”:
DA VERONA UN VOLUME NUOVO DI ZECCA 

(di Antonio Castellani) | Il 21 giugno 2017, alle ore 17.30, in Sala Galtarossa al Museo degli Affreschi alla Tomba di Giulietta, la consigliera delegata alla cultura del Comune di Verona e Margherita Bolla, dirigente dei Musei d’Arte di Verona, hanno presentato il volume “Sylloge Nummorum Graecorum Italia. Civici Musei d’Arte di Verona” di Antonella Arzone e Francesco Cappiotti (Edizioni Quasar). Interverranno Giovanni Gorini, già professore ordinario di numismatica greco-romana  presso Università degli Studi di Padova, e l’autrice.

La raccolta numismatica dei Musei d’Arte di Verona, conservata presso il Museo di Castelvecchio, è di consistenza notevole (circa 90.000 monete). La sua fama è dovuta soprattutto al tesoro rinvenuto nel 1876 in località Venèra in provincia di Verona e costituito da circa quarantamila monete, per la maggior parte antoniniani e aureliani coniati da imperatori romani del III secolo d.C. Dalla metà dell’Ottocento il Medagliere civico si è formato con l’acquisizione di alcune collezioni private comprendenti monete greche, romane, medievali, e medaglie e si è arricchito con vari lotti di monete – tesoretti e ritrovamenti sporadici – rinvenuti a Verona e nel suo territorio. Negli ultimi decenni vi sono state diverse iniziative per la valorizzazione e la conoscenza scientifica della raccolta numismatica, di cui il presente volume costituisce un’altra importante tappa. Si pubblica infatti il catalogo di tutte le monete della serie greca della collezione civica: si tratta di 3051 pezzi coniati dalle città greche autonome e dalle città delle provincie orientali dell’Impero romano, in tutto 364 zecche che battevano moneta prevalentemente con iscrizioni in greco, ma anche in latino nelle colonie latine, in iberico, in punico, in fenicio e in ebraico.

La maggior parte degli esemplari proviene da zecche famose sia della Magna Grecia, come Napoli e Taranto, rappresentate nella collezione da notevoli pezzi in argento, sia del mondo ellenico, come Antiochia in Siria e Alessandria in Egitto.  L’interesse degli  studiosi della materia e dei collezionisti si volgerà però soprattutto alle monete in bronzo prodotte da piccole zecche, in particolare di ambito asiatico, provenienti da città dai nomi sconosciuti come Pitane in Misia, Artaxata in Armenia, Anineta in Lidia di cui si conoscono solo sporadici esemplari in altre raccolte. La pubblicazione dei nuovi pezzi della collezione veronese permetterà di aggiungere qualche tassello alla conoscenza numismatica e storica  di tali città. Impossibile conoscere attraverso quali percorsi tali monete siano giunte alla metà del Settecento fino a Verona, abbiamo solo elementi per supporre il loro acquisto sul mercato antiquario di Roma e di Venezia.

Per la compilazione del catalogo sono state adottate le impostazioni generali dei volumi della “Sylloge Nummorum Graecorum”, il progetto editoriale della British Academy nato nel 1930, che rappresenta il modello di riferimento obbligato per la pubblicazione delle monete greche presenti nelle collezioni pubbliche e private dei vari Paesi in tutto il mondo. Il volume, pubblicato sotto gli auspici dell’International Numismatic Council”, viene a colmare in parte una carenza in ambito numismatico per quanto riguarda l’edizione delle monete greche nelle collezioni pubbliche italiane. Infatti mentre sono molti i volumi della Sylloge pubblicati dai vari Paesi nel mondo, sono pochissimi quelli dei Musei italiani, probabilmente perché cataloghi di questo tipo sono il risultato di una ricerca lunga, paziente e minuziosa, e pochi Musei italiani possono dedicare per un lungo periodo personale a questo scopo.

Appare quindi particolarmente meritevole che il Comune di Verona abbia previsto la figura di un conservatore numismatico e che vengano incoraggiati e sostenuti progetti di ricerca come quello che ha permesso ad Antonella Arzone di portare a termine il volume. Nel lavoro di riconoscimento, classificazione e fotografia delle monete un contributo fondamentale è stato quello di Francesco Cappiotti, mentre Salvatore Modicano, Claudia Stahie, Camilla Osetta, Pierpaolo Pattaro durante il loro periodo di attività presso i Musei d’Arte nell’ambito del Servizio Civile Nazionale hanno prestato con entusiasmo la loro collaborazione in vari aspetti.