STELLE ALPINE, CROCE ROSSA E GOTTARDO SULLE NUOVE EMISSIONI DI BERNA

(di Mathias Paoletti) | La zecca svizzera ha emesso il 28 gennaio, presentandole per la prima volta al pubblico in occasione del Media Forum che si è svolto alla World Money Fair di Berlino, tre nuovissime monete commemorative. La prima ha nominale da 10 franchi, è bimetallica (anello esterno in bronzo-alluminio, tondello interno in curponichel, mm 33 per gr 15) ed è dedicata, nella serie Flora alpina, al fiore simbolo del paese e della sua ricchezza ambientale, l’Edelweiss. Modellata da Jenny Leibundgut, artista bernese autrice anche del logo del WWF, la faccia 2016 raffigura due fiori di stella alpina con steli e foglie; il nome della serie (FLORA ALPINA) e la firma dell’autrice completano l’elegante ed essenziale composizione, prima di una serie che nei prossimi due anni vedrà omaggi in tondello anche alla genziana e alla carlina bianca.

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Il poetico rovescio dei 10 franchi dedicati alla stella alpina (source: Swissmint)


La Swissmint ha prodotto 30 mila esemplari in fior di conio e 6 mila fondo specchio dei quali, rispettivamente, 10 mila e 3 mila inseriti nelle serie divisionali 2016 (il resto confezionato singolarmente). Il dritto – minimalista come d’uso – è quello standard della 10 franchi bimetallica e comprende il nome del paese, il valore, la croce araldica nazionale e il segno di zecca.

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Il dritto istituzionale della 10 franchi (source: Swissmint)


Un secolo e mezzo fa, a Berna, nasceva la Associazione assistenziale per i soldati svizzeri e le loro famiglie, voluta fra gli altri dal generale Henri Dufour e dal consigliere federale Jakob Dubs. L’organizzazione, nata dall’idea ispiratrice di Henry Dunant, divenne ben presto Croce Rossa Svizzera ed oggi conta ben 500 mila membri e 72 mila volontari (quasi l’un per cento della popolazione elvetica) ed è la principale organizzazione umanitaria della Confederazione Elvetica.

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Moderna e al temo spetto solenne, la celebrazione della Croce Rossa Svizzera (source: Swissmint)


Marc Roulin, artista indipendente originario di Friburgo, ha simboleggiato l’attività della Croce Rossa Svizzera, su una 20 franchi, con la stretta tra due mani – quella di un volontario e quella di un ferito – con sullo sfondo la bandiera elvetica (che tuttavia, complice la monocromia del metallo, può essere vista anche come quella dell’organizzazione) e con una serie di righe sulle quali sono ripetuti il nome dell’organizzazione in tedesco e francese e il numero 150, a indicare il secolo e mezzo di attività. In alto le sigle SRK e CRS e le date 1866-2016. Il dritto rimane quello standard, simile ai dieci franchi eccetto che per il valore. La moneta ha una produzione di 30 mila pezzi fior di conio in blister e 5 mila fondo specchio, in astuccio e con certificato di autenticità.

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Il dritto del 20 franchi in argento (source: Swissmint)


Chiude il trittico numismatico di inizio anno, per quanto riguarda la Svizzera, un’altra 20 franchi (come la precedente, in argento 835/.. al peso di gr 20 e al diametro di mm 33) dedicata (in 30 mila esemplari fior di conio in blister e 5 mila astucciati fondo specchio) alla galleria del San Gottardo che unirà la Svizzera tedesca e il Ticino. Inaugurato nel lontano 1882, questo valico ferroviario alpino ha progressivamente perso importanza nel tempo e anche il traforo aperto nel 1980 ha contribuito a ridimensionare il ruolo della linea ferroviaria. Quest’anno, tuttavia, dopo 17 anni di lavori sarà inaugurato – il 1° giugno – un nuovissimo tunnel di 57 chilometri (il più lungo al mondo) che collegherà sull’asse nord-sud, con un treno passeggeri ogni mezz’ora e 260 convogli merci al giorno, la Svizzera tedesca ed il Ticino. La moderna infrastruttura sarà pienamente operativa dal dicembre 2016 e permetterà ai treni merci una velocità massima di 100 km/h e a quelli passeggeri il transito a 200 km/h.

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La tecnologia supera gli ostacoli naturali: ecco i 20 franchi Gottardo (source: Swissmint)


Fredy Trümpi, attivo nel settore del design e della comunicazione, ha scelto di celebrare la galleria del Gottardo con una veduta dell’ingresso nord del tunnel, in primo piano un moderno treno ad alta velocità e, di sfondo, le immancabili montagne, ostacolo all’apparenza insormontabile vinto grazie alla tecnologia e all’ingegno umano. La moneta ha un contingente di 30 mila pezzi fior di conio e 5 mila proof.

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Pochi, essenziali elementi per il dritto delle celebrative elvetiche (source: Swissmint)