QUELL’ANTICA BANCONOTA CINESE
NELLA TESTA DEL “LOHUAN”

(a cura della redazione) | E’ stata grande la sorpresa degli specialisti della casa d’aste australiana Massgreen quando, analizzando una testa di scultura buddista in legno del XIV secolo, hanno scoperto che al suo interno si nascondeva qualcosa e, per la precisione, un foglio piegato che è risultato essere niente meno che una banconota cinese appartenente alle emissioni della dinastia Ming. Il biglietto, che è databile a circa 700 anni fa, è uno dei primi esempi di denaro cartaceo stampati in Cina. “E’ abbastanza comune trovare nelle sculture buddiste materiali come rotoli di mantra, cimeli, cereali, incenso e pietre semi-preziose che venivano stati posti all’interno di questi manufatti in legno o in bronzo dorato da un monaco o da un lama” – sostiene Luke Guan, specialista di arte asiatica per Mossgreen – “ma non ci risulta che finora nessuno abbia trovato denaro all’interno di una scultura di questo tipo”.

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La scultura buddista del XIV secolo nel cui interno era celata la banconota cinese (source: Massgreen Auctions)


E ‘impossibile determinare con certezza perché la banconota sia finita all’interno dell’opera d’arte, ma grazie alle date stampate sul biglietto, gli specialisti di Mossgreen sono stati in grado di verificare l’età della scultura e capire meglio la sua storia. Molto probabilmente, un monaco o un artista potrebbero aver messo la banconota all’interno della testa lignea durante qualche restauro, si stima 40 o 50 anni dopo che la scultura era stata realizzata. La scultura rappresenta la testa di un “luohan”, una persona saggia che è passato attraverso le quattro fasi dell’illuminazione buddista e ha raggiunto il Nirvana.

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Ecco il biglietto che è stato trovano, accuratamente ripiegato, nella testa lignea (source: Massgreen Auctions)


“Il personaggio appare calmo e fiducioso – prosegue Guan – e le caratteristiche espressive della scultura sono chiaramente visibili nei lineamenti e nelle fattezze del viso. La scultura faceva parte di una serie di opere simili, da 16 fino a 500, di solito conservate all’interno di un tempio buddista per il culto”.