PAROLE E MONETE: UN CARDINALE “CUSTODE”
E UNA GRANDE RARITA’ PER DUE SEDI VACANTI

(di Roberto Ganganelli) | Alla morte di papa Gregorio XIV Sfrondati, il 16 ottobre 1591, come da secolare tradizione della Chiesa di Roma si aprì un periodo di Sede Vacante che tuttavia fu breve, portando già il 29 dello stesso mese all’elezione di Innocenzo IX Facchinetti al soglio pontificio. Anche questo papa, tuttavia, avrebbe regnato per poco tempo, fino al 30 dicembre 1591 quando, alla sua morte, i cardinali vennero di nuovo chiamati a scegliere un nuovo successore di san Pietro. Dopo un mese, Clemente VIII Aldobrandini venne designato quale nuovo papa, carica che avrebbe ricoperto a lungo, fino al 3 marzo del 1605.

A reggere entrambi i conclavi, nella sua veste di cardinale camerlengo, fu Enrico Caetani, secondogenito di Bonifacio Caetani, signore di Sermoneta e di Caterina di Alberto Pio, figlia del signore di Carpi, nato a Sermoneta il 6 agosto 1550. Membro della stessa famiglia che aveva dato alla Chiesa papa Bonifacio VIII (Benedetto Caetani, 1294-1303), Enrico aveva studiato presso l’Università di Perugia ove si era laureato brillantemente in “utroque iure” nel 1571. Il 18 dicembre 1585, Papa Sisto V lo aveva elevato al rango di cardinale. Il 15 gennaio 1586 ricevette la berretta e il titolo di Santa Prudenziana.

Della massima rarità, il testone 1591 con arma Caetani e il re David al rovescio (source: NAC Numismatica Ars Classica)


Nel 1589 il cardinale Caetani venne inviato in Francia dal papa, a capo della delegazione pontificia chiamata, dopo l’uccisione del re Enrico III, a difendere la Chiesa durante la guerra civile tra cattolici e ugonotti; con lui vi era anche il cardinale gesuita Roberto Bellarmino, teologo di fama. Missione difficile, ma nella quale il Caetani profuse grande impegno prima di tornare a Roma e, per l’appunto, attendere ai propri uffici di camerlengo di Santa Romana Chiesa.

Durante le due sedi vacanti del 1591 e del 1591-1592, il cardinale fece coniare due soli tipi di monete, oggi della massima rarità: con gli stessi conii si batterono presso la zecca di Roma monete da 4 scudi d’oro e testoni in argento. La “prima tiratura” e la “seconda tiratura” non sono distinguibili ma, oltre la rarità, ciò che le rende interessanti per i numismatici è la scena al rovescio (al dritto, come d’uso, campeggiano lo stemma del camerlengo con chiavi, galero e padiglione, e la legenda . SEDE . VACANTE . 1591 .).

Stemma del cardinale Enrico Caetani (source: Wikipedia)


Sulla moneta è infatti raffigurato il re David genuflesso con la cetra, che tiene la destra su un libro posto su un’ara, mentre dall’alto si dipartono i raggi della luce divina. Artista e poeta, autore di salmi, eletto re di Giuda e unto re d’Israele, Davide è il fondatore della dinastia che regnò per quattro secoli sul trono di Giuda e ricopre un ruolo primario nella tradizione del messianesimo sia giudaico che cristiano: David è infatti “l’unto del Signore”, la sua casa è la casa di Dio, il Messia sarà figlio di David.

La legenda che circonda la scena è a sua volta derivata dai Salmi e recita “ET STATVI CVSTODIRE”, forma abbreviata e modificata del versetto 106 del Salmo 118: “Iuro et statuo custodire iusta decreta tua” (“Giuro e decido di custodire i tuoi giusti precetti”). Quindi, nel dichiarare “E ho deciso di custodire [la tua legge]”, il Caetani potrebbe aver voluto celebrare l’efficacia dell’impegnativa missione che lo aveva visto poco prima Oltralpe, in difesa del Cattolicesimo e contro l’eresia; al tempo stesso, la scena e la legenda potrebbero essere anche una sorta di dichiarazione di intenti in relazione al delicato ruolo che il cardinale era stato chiamato, per ben due volte, a ricoprire durante le sedi vacanti.