PAROLE E MONETE: QUEL VOTO AL REDENTORE ETERNATO NELLA PIETRA E NEL METALLO

(di Roberto Ganganelli) | Nell’estate del 1575 si propaga a Venezia una terribile epidemia di peste che in due anni farà 50 mila vittime, quasi un veneziano su tre. Nel settembre dell’anno seguente, quando il morbo sembra invincibile, il Senato della Serenissima invoca l’aiuto divino facendo voto di realizzare una nuova chiesa intitolata al Redentore. Così, nel maggio del 1577 si pone la prima pietra dell’edificio su progetto di Andrea Palladio, già dal 1570 “proto” della Repubblica, e il 20 luglio successivo si festeggia la fine della peste con una solenne processione che raggiunge la chiesa attraverso un ponte di barche, creando una tradizione di fede e devozione che dura ancora oggi. Il progetto palladiano – scomparso, nel 1580, il grande architetto vicentino – verrà portato a termine da Antonio da Ponte nel 1592, con minimi rimaneggiamenti nei secoli successivi.

Uno splendido esemplare dell’osella in argento del 1576 con al rovescio la Basilica del Redentore (source: archive)


Simbolo di gratitudine per l’intervento divino che salvò Venezia dalla peste, la Basilica del Redentore alla Giudecca appare anche sulle oselle – quella in oro da 5 zecchini e quella in argento – che la Repubblica, nella persona del suo 85° doge Alvise I Mocenigo – fa coniare nel 1576. “REDEMPTORI VOTVM MDLXXVI” (variato anche come “REDEMPTOR VOTVM MDLXXVI”, “REDEMTOR VOTVM MDLXXVI“ o “REDEMTORI VITVM MDLXXVI“) si legge sul rovescio, attorno ad una veduta prospettica dell’edificio di culto ornata di colonne e statue, con il leone di san Marco sul frontone, legenda e data nel giro. Al dritto la legenda in cerchio ALOY MOCENIGO P MVN o MV o ALOISI MOCENI PR MVN (ALOYSII MOCENIGO / PRINCIPIS MVNVS), all’esergo ANNO VII, nel campo il Salvatore in trono con vessillo, dietro il leone, che benedice il doge inginocchiato.

“Esistono alcune varianti – ci ricorda Mario Traina ne “Il linguaggio delle monete” – ritenute progetti da Papadopoli, prove dal Werdnig: 1) all’esergo la data e chiesa a tre cupole, al D/ il Redentore in alto tra nubi benedicente, sotto il doge inginocchiato e il leone sullo sfondo di Venezia; 2) la legenda all’esergo, nel giro il nome del doge, edificio a cappella a forma di cupola, al D/ PARCE POPVLO TVO, vedi, all’esergo la data, al D/ Redentore su alto trono benedicente, sotto il doge inginocchiato e il leone; 3) facciata di un tempio antico a 6 colonne, al D/ PARCE POPVLO TVO, il Redentore stante con ai lati inginocchiati il doge e Venezia, all’esergo 1576”.