PAROLE E MONETE: “LABOR ADDITVS”

documents-button(di Roberto Ganganelli) | Appaiono su alcuni scudi d’oro fatti battere presso la zecca di Roma da papa Clemente XII Corsini (1730-1740) queste due parole latine mutuate dalle “Georgiche” di Publio Virgilio Marone (1, 150) nel punto in cui si legge “Mox et frumentis labor additus [est]” ossia “Presto si aggiunsero sofferenze anche alle messi”. La legenda, nell’ambito delle monete papali in oggetto, è invece da riferire – come sostiene Mario Traina – alle riforme volute dal pontefice il quale, per favorire la ripresa dell’agricoltura negli Stati Pontifici, volle introdurre una serie di dazi a tutela della produzione interna. Le terre del Centro Italia sottoposte al potere temporale, infatti, nei primi decenni del XVIII secolo stavano vivendo una crisi produttiva che metteva a rischio non solo l’economia domestica di migliaia di famiglie, ma anche la stessa sopravvivenza. Per questo, “aumentato il lavoro” (per l’agricoltura) si auspicava una nuova stagione di benessere e di prosperità.

Nella prima metà del XVIII secolo si ebbe, in Italia come in altri paesi d’Europa, una generale ripresa economica e culturale. Alcuni papi avviarono una serie di riforme, sia sociali che economiche. I primi tentativi, volti a migliorare la condizioni di vita dei sudditi e a rilanciare l’economia, ebbero però esito negativo. Clemente XI istituì nel 1701 la Congregazione del sollievo, che mise a punto un programma economico e sociale che prevedeva il frazionamento dei latifondi, l’istruzione agraria, il miglioramento delle condizioni igieniche dei lavoratori, l’organizzazione del credito agrario, il miglioramento delle comunicazioni e del commercio. I proprietari terrieri si opposero fermamente alle riforme e il piano naufragò. Nel 1715 il pontefice sciolse la Congregazione e solo in seguito, con provvedimenti come quelli introdotti da Clemente XII, la situazione agricola in parte migliorò, pur rimanendo legata ad uno sfruttamento fondiario inefficiente e ad una bassa produttività.

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Due esemplari di scudo d’oro (mm 19,0-20,0, g 3,10) con legenda LABOR ADDITVS coniati a nome di Clemente XII (source: Numismatica Ars Classica, Auction 50, 15.11.2008, lot 434 e Auction 35, 2.12.2006, lot 471)