ONORE AL MERITO: L’INSIGNE ORDINE DEL TOSON D’ORO

Il fondatore Filippo il Buono, prendendo ad esempio l’ordine inglese della Giarrettiera, stabilì di creare un collare come insegna dell’Ordine. Tale collare è costituito da maglie di gemme a forma di pietra focaia sprizzanti simboliche fiammelle, alternate ad altre a forma di acciarini d’oro, pendente nella parte inferiore una pietra focaia sprizzante le scintille ed il vello d’oro e iscritto il motto latino PRETIUM NON VILE LABORUM (“La ricompensa per il lavoro non è disdicevole”). Il mantello dei cavalieri è di colore scarlatto e foderato di bianco con ai bordi velli d’oro ricamati con fili d’oro, sul bordo il motto AUTRE N’AURAY. 

I cavalieri dell’Ordine, il cui numero fissato nel Capitolo di Lione del 1431 era di 31, successivamente aumentato a 51 compreso il sovrano, vengono insigniti con un collare numerato di proprietà dell’Ordine, che deve essere restituito dagli eredi nei tre mesi successivi alla morte dell’insignito. La festa principale dell’Ordine è il 30 novembre giorno di sant’Andrea apostolo, patrono della Casa di Borgogna e dell’Ordine. Il numero di collari, concessi con grande parsimonia dai vari regnanti di Borgogna e di Spagna dal 1430 ad oggi, è di 1201. 

004Insegna da collo del Toson d’Oro (source: author)

Tra gli insigniti, nel corso dei secoli, vi sono anche numerosi italiani appartenenti alle più illustri famiglie nobili: Medici, Gonzaga, Colonna, Farnese, Savoia, tra i quali, come ultimi insigniti, Vittorio Emanuele III ed il figlio Umberto II. Per quanto concerne il porto dell’insegna, al tempo dei duchi di Borgogna, i cavalieri erano obbligati ad indossare il collare tutti i giorni dell’anno ad eccezione dei giorni impegnati nelle campagne militari o nei lunghi viaggi. Nel Capitolo dell’Ordine del 1516 si decise che i cavalieri avrebbero portato al collo un cordone con un medaglione riproducente il vello d’oro, al fine di evitare la molestia di indossare quotidianamente un articolo piuttosto scomodo come il collare. Nel XVIII secolo il cordone si trasformò in un nastro di seta rossa: oggi è possibile indossare anche la miniatura sul frac e sul tight. Lo stretto vincolo tra Ordine e Corona di Spagna, nato in un momento in cui i re di Spagna governavano su gran parte del mondo conosciuto rappresentando la potenza cristiana più influente, diede vita a quel processo di “spagnolizzazione” che avrebbe permesso all’Ordine una duratura esistenza, trasformando un ordine dinastico di carattere regionale in uno dei più illustri ordini dinastico-statuali d’Europa.