IN LIBRERIA: “RIVISTA ITALIANA DI NUMISMATICA
E SCIENZE AFFINI. VOL. CXVIII. 2017”

(di Roberto Ganganelli) | Come ogni anno, si rinnova l’appuntamento primaverile  con la “Rivista Italiana di Numismatica e scienze affini”, organo ufficiale e prestigioso biglietto da visita scientifico della Società Numismatica Italiana nel mondo degli studi e della ricerca. Diretta da Adriano Savio, questa edizione “peer review” si articola in due contributi dedicati a studi su materiali numismatici, sei saggi critici, un approfondimento di medaglistica, otto tra note e discussioni, ben diciotto recensioni di volumi e tre necrologi dedicati a soci della SNI recentemente scomparsi e che si sono distinti per la loro attività di approfondimento della cultura numismatica.

Stefania Santangelo prende in esame, in apertura, il ripostiglio normanno di Castiglione di Sicilia (Ct), rinvenuto nel 1902 e in seguito in gran parte disperso – salvo 13 esemplari oggi a Siracusa – sul mercato antiquario. A seguire Jérôme Jambu riattribuisce ad Andrea II Doria, conte di Loano, un ducatone finora classificato come emissione del padre Giovanni Andrea I. Tale “unicum” risale all’inizio del XVII secolo ed è conservato a Parigi.

La sezione “Saggi” si apre con un articolo di Jonathan Grimaldi su una rara riconiazione di Siracusa risalente al periodo della conquista romana della Sicilia, mentre Tomaso M. Lucchelli presenta una nuova emissione coloniale romana di Alexandria Troas a nome di Commodo, particolare anche per la scena di fondazione al rovescio. “Eventi storici ed economia monetale nella Sicilia tardo-imperiale” è il titolo dello studio condotto da Fabio Manganaro sui ripostigli di “minimi” rinvenuti nell’iscola e risalenti al IV-V secolo: un saggio pubblicato postumo e con cui la redazione della “RIN” ha voluto rendere omaggio allo studioso catanese recentemente scomparso.

La copertina della “RIN” 2017 (source: archive)


Andrea Saccocci e Roberto Tomassoni, per quanto riguarda la monetazione medievale, analizzano gli esemplari rinvenuti nell’urna di san Ciriaco nella Cattedrale di Ancona, risalenti all’XI-XII secolo e conservate presso il Museo diocesano del capoluogo marchigiano: un nuovo, interessante caso di impiego rituale della moneta. Achille Giuliani, a seguire, per quanto riguarda la zecca dell’Aquila approfondisce invece, alla luce delle fonti documentaria, il primo appalto (1489-1494) ottenuto da Gian Carlo Tramontano “tra riforma e protesta diplomatica”.

“Spigolature numismatiche da carteggi inediti dell’Archivio storico dei Musei civici d’Arte antica di Bologna” è il tema del contributo di Mario Rosario Zecchino: si tratta di corrispondenza tra studiosi e cultori del XIX e XX secolo come Frati, Monorchio, Vitalini e Sambon che restituisce uno spaccato del mondo della numismatica, dai ritrovamenti al collezionismo, con tanto di valutazioni di mercato d’epoca. Per la medaglistica, invece, Philippe Malgouyres rilegge e approfondisce le opere di Jacopo Alari Buonacolsi, detto l’Antico, realizzate alla corte gonzaghesca di Bozzolo nel decennio 1480-1490.

Le “Note” si aprono con la segnalazione di un rarissimo sestante romano nella collezione della Biblioteca Oliveriana di Pesaro a firma di Adriano Savio, alla quale segue un aggiornamento relativo al periodo 2006-2016 sui gioielli monetali romani apparsi in aste pubbliche; il tema è sviluppato da Claudia PerassiMario Falchi si occupa, subito dopo, dei reperti monetari legati alla presenza umana, nell’antichità, di un territorio particolare, quello di Queyras, un breve tratto delle Alpi Cozie: altre monete dal territorio – una selezione di quelle provenienti dall’insediamento romano presso San Vincenzo al Volturno (Is) – sono invece presentate da Alessandro Luciano mentre Michele Asolati presenta una “Breve nota su una ‘raccolta’ di monete da Cirene” e di cretule di proprietà privata.

Giacomo Pardini ritorna sui rinvenimenti monetali di Pompei con una serie di “Note in margine a un recente volume sulla ‘Regio VII’” e sempre di tema critico-bibliografico è anche il seguente contributo, firmato a quattro mani da Alessandro Cavagna e Adriano Savio sulla prima parte (da Cirene al Regno del Bosforo) del “Roman Provincial Coinage III”. Chiude i contributi scientifici di questa ricca “RIN” 2017 la presentazione di “Un medaglione di Marco Aurelio Cesare da Pollentia” di Federico Barello.