LA VETTA D’ITALIA: 100 LIRE “PESANTI” PER UN RE ANCORA “VITTORIOSO”

documents-button(di Roberto Ganganelli) | E’ ancora il “re vittorioso” – nonostante il regime mussoliniano si sia ormai consolidato alla guida dell’Italia – quel Vittorio Emanuele III che celebra, nel 1925, il proprio 25° anniversario di regno apparendo, col suo ritratto, al dritto di una delle più belle monete del Novecento italiano, le 100 lire Vetta d’Italia. Sotto il profilo del sovrano, a rendere più solenne la composizione, una pianta di quercia su cui è innestata la Corona Ferrea dei re d’Italia. A ricordo della Grande Guerra che ha completato l’Unità nazionale, su questa splendida e rara moneta da 100 lire (32,25 grammi d’oro a 900 millesimi per 35 millimetri, contorno rigato) firmata dal medaglista Aurelio Mistruzzi appaiono poi, al rovescio, la sommità della Vetta d’Italia, ai confini con l’Austria, e il drappo sabaudo sorretto da una vigorosa figura maschile che, come da tradizione classica, porta nella destra una piccola statua della Vittoria. Una composizione particolarmente felice e armoniosa, non priva di un certo dinamismo classico e, al tempo stesso, di evidenti riferimenti al gusto iconografico di inizio XX secolo e che non manca di un evidente “segno dei tempi”: il fascio littorio inciso nella roccia, sotto la figura maschile.001

Vittorio Emanuele III e la regina Elena in un ritratto giovanile (source: web)


Si tratta dell’ultima tipologia originale da 100 lire emessa in Italia ancora secondo gli standard dell’Unione Monetaria Latina, che verrà sciolta nel 1927; già questa moneta, coniata in soli 5000 esemplari, non viene del resto destinata alla circolazione ma, piuttosto, venduta ai collezionisti e a quanti ne fanno richiesta ad un prezzo maggiore del nominale (nel 1926 e 1927 saranno ribattute le 100 lire Aratrice, ma solo in poche decine di esemplari per collezionisti). A stabilire le caratteristiche della Vetta d’Italia è il Regio Decreto n. 1829 dell’11 ottobre 1925 e, come sottolinea la “Relazione della Regia Zecca” per quell’anno, “Si volle che le impronte presentassero rilievi fortemente accentuati, allo scopo di conferire alle monete un aspetto piuttosto medaglistica, reso ancor più manifesto dall’impiego del medesimo trattamento usato per le medaglie: sabbiatura e successiva immersione in acido nitrico”.

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Le 100 lire Vetta d’Italia emesse nel 1925 (source: archive)


A rendere palese il significato storico e simbolico della moneta, la Regia Zecca impiega per la sua produzione una parte dell’oro donato alla Patria dagli italiani nel corso della Grande Guerra, per sostenere lo sforzo bellico.  Una 100 lire che, tuttavia, vede la luce in un’Italia sconvolta dal delitto Matteotti del quale il Duce si assume “la responsabilità politica, morale e storica”. Il presidente del Consiglio è ora anche capo del Governo, primo ministro, segretario di Stato e non è più responsabile di fronte al Parlamento, ma solo nei confronti del re tanto che, in una sola seduta, il 13 gennaio, la Camera approva ben 2376 decreti legge presentati dal Governo. Le distanze tra le regioni del Paese di riducono: gli abbonati al telefono sono 145.797, le cabine telefoniche 4.433 anche se permangono ampie disuguaglianze e sacche di povertà e arretratezza.