LA MEDAGLIA E I DISTINTIVI DEI GIOCHI “INTERALLEATI” DEL 1919

L’atletica leggera comprendeva 20 specialità, con qualche curiosa competizione: il salto in lungo da fermo, che era anche disciplina olimpica, la maratona “modificata”, corsa cioè sulla distanza di appena 16 chilometri, e la staffetta “mista”, nella quale il primo frazionista percorreva 200 metri, il secondo 400, il terzo 800 e il quarto 1.600. Le gare del pentathlon erano i 200 e i 1.500 metri piani, il salto in lungo con rincorsa, il lancio del disco e del peso. Al già ricco programma si aggiunsero il lancio della granata e due prove speciali: la staffetta 4×200 e il salto in lungo con rincorsa riservati ai militari “effettivamente combattenti”.
Ogni nazione poteva iscrivere al massimo 3 concorrenti alle gare individuali e un’équipe alle gare a squadre. Gran parte delle competizioni si disputò allo stadio, tranne il tennis, ospitato al Racing Club de France e allo Stade Français, il golf a La Boulie, vicino Versailles, il tiro a segno a Le Mans, il nuoto e la pallanuoto alla Mare Saint-James nel Bois de Boulogne. Le gare di canottaggio ebbero luogo nella Senna – tra i ponti di Saint-Cloud e di Suresnes – il 17 e 18 luglio, ossia dopo la cerimonia di chiusura della manifestazione (6 luglio).

004Distintivo dei Giochi Interalleati (di Lucien Jean Henri Cariat)


Ai Giochi parteciparono ufficiali, sottufficiali e soldati che avevano combattuto nell’esercito di uno dei paesi alleati: complessivamente si affrontarono in pacifica tenzone 1500 atleti di 18 nazioni. Il Comando Supremo italiano mandò i nostri 120 rappresentanti ad allenarsi per una ventina di giorni nella ridente cittadina balneare di Arma di Taggia, tra Imperia e San Remo, agli ordini del maggiore Cesare Tifi.
A parte i militari francesi, ospitati nella celebre École Normale Militaire di Joinville-le-Pont (fondata nel 1852) ai margini del Bois de Vincennes, gli altri alloggiarono in un grande accampamento a Colombes, dalla parte opposta di Parigi, trasferendosi nei pressi dello stadio Pershing alla vigilia delle gare.
Durante la cerimonia inaugurale per prima sfilò la squadra francese, seguita dalle altre in ordine alfabetico. “Tutti i nostri atleti indossavano la maglia bianca e i calzoncini bianchi o neri a seconda della squadra di cui facevano parte. Portavano il berretto militare. La squadra era capitanata da un bersagliere in uniforme che fungeva da portabandiera, ed era chiusa dalla équipe del foot-ball nella elegante maglia azzurra” (“La Gazzetta dello Sport”, 23 giugno 1919). Dopo aver compiuto l’intero giro dello stadio il lungo corteo si allineò davanti a Poincaré e Wilson. Il presidente della YMCA, mister E.C. Carter, nel consegnare lo stadio al generale Pershing pronunciò un breve discorso, poi prese la parola Pershing, il quale – con il consenso del presidente Wilson – dichiarò di rimettere lo stadio al Comitato Nazionale di Educazione Fisica e per esso al Governo francese.