IN LIBRERIA: “LA MONETAZIONE DI REGGIO MAGNOGRECA”

documents-button(di Antonio Castellani) | E’ firmato da Susanna Silberstein Trevisani Ceccherini e reca la postfazione di Ermanno A. Arslan, accademico dei Lincei, questa ponderosa opera di approfondimento su una delle zecche – quella dell’antica Rhegion – più importanti della Penisola in età antica. Il volume, messo sul mercato alcuni mesi fa per i tipi di Gangemi Editore, prende innanzi tutto in esame la storia della polis di Reggio e del suo territorio sia nei periodi di autonomia che di alleanza con Roma o di federazione con i Campani che nel cruciale passaggio delle Guerre puniche e fino al II-I secolo a.C. ponendo quindi l’accento, in particolare, su quelle attività economiche dalle quali, come esigenza imprescindibile, scaturì quella di dotarsi di una monetazione propria.

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La copertina del volume dedicato alle monete di Rhegion (source: archive)


Monetazione che l’autrice prende in esame ampiamente, nelle oltre 400 pagine del libro, a partire dagli elementi metrologici e dalle cronologie, per poi passare all’analisi puntuale dei tipi emessi, delle iconografie e del loro valore culturale e simbolico, senza trascurare l’analisi di fenomeni fondamentali quali la circolazione della moneta reggina e la sequenzializzazione delle serie. Un lavoro certosino, frutto di una lunga ricerca sulle fonti documentali come sugli esemplari numismatici sparsi nelle collezioni di tutto il mondo e sulle altre evidenze archeologiche; il tutto, a comporre un quadro estremamente dettagliato che si completa con una serie corposa di apparati, dalla bibliografia agli indici dei ritrovamenti, dai grafici con le frequenze dei pesi alle tavole fotografiche di sintesi di ciascuna serie.

La postfazione di Ermanno A. Arslan, infine, propone una serie di interessanti annotazioni, riflessioni e problematiche relative alla monetazione di Rhegion tra IV e I secolo a.C. in un più ampio quadro di contestualizzazione dei rapporti intrattenuti dalla città con Roma e le altre realtà politiche ed economiche della Magna Grecia. Il tutto conferisce all’opera un alto valore scientifico e destinata – se non, certamente, alla fruizione di massa – a farsi punto di riferimento per tutto il mondo accademico.