GIRO D’ITALIA NUMERO 100,
UNA MEDAGLIA PER LE TAPPE VALTELLINESI 

(di Roberto Ganganelli) | C’era una volta il Giro d’Italia… e per fortuna c’è ancora! Il prossimo 5 maggio, infatti, prenderà il via con la tappa Alghero-Olbia (203 chilometri tra le bellezze del paesaggio sardo) la centesima edizione della gara in rosa che, come sempre accade, calamiterà l’attenzione di milioni e milioni di appassionati del ciclismo in tutto il mondo. In programma sei tappe per velocisti, otto di media difficoltà, cinque di alta difficoltà e due a cronometro compresa quella che chiuderà il Giro, dall’Autodromo di Monza al Duomo di Milano. Lo Stelvio sarà la Cima Coppi.

I bozzetti originali della medaglia dedciata alle due tappe valtellinesi del 100° Giro d’Italia (source: Oldani)

Ed ecco che, proprio per la Cima Coppi, la Valtellina e le due tappe che si snoderanno il 24 maggio da Rovetta a Bormio e da Tirano a Canazei, il Consorzio Valtellina Turismo e il suo direttore Gigi Negri hanno commissionato al maestro scultore Luigi Oldani una medaglia celebrativa, che è stata realizzata in soli cinquanta esemplari numerati in bronzo patinato, nel diametro di 60 millimetri
“Dritto e rovescio della medaglia sono praticamente indistinguibili – ci dice l’autore – ma diciamo per convenzione che il dritto sia quella della tappa Rovetta-Bormio. Qui, l’arrivo è dedicato al Parco Nazionale dello Stelvio. Ho modellato la mitica salita, volutamente senza nessuna presenza umana né di spettatori né di atleti. Solo silenzio e il volo di un’aquila a celebrare e sorvegliare il parco. Quando un corridore sale è solo con se stesso, anche in mezzo alla folla: è solo… e sale… sale…”.

Il rovescio della coniazione, invece, è dedicato a Tirano, con il suo celeberrimo Santuario e il mitico trenino rosso del Bernina. “Sullo sfondo ho voluto inserire un sole raggiato – prosegue Oldani – in richiamo alla ruota da bicicletta e ai suoi raggi”. Altro richiamo al ciclismo, in un certo senso “metafisico”, è rappresentato dalla corona dentata su entrambe le facce della medaglia. “Anche i caratteri delle legende, che ho scelto di realizzare appositamente, vogliono richiamare la circolarità e il logo del Giro del centenario, riprodotto con l’autorizzazione del Comitato organizzatore delle tappe”.

Uno dei soli 50 esemplari della medaglia coniati in bronzo patinato (source: Oldani)

Natura e tradizione, sport e modernità si fondono così in una coniazione commemorativa e d’arte che, un tempo, sarebbe stata quasi “scontata” per nobilitare ogni tappa importante del Giro – o per qualsiasi altra manifestazione sportiva di pari livello – ma che oggi rappresenta un “evento nell’evento”. Onore al merito, dunque, al Consorzio Valtellina Turismo che si è trasformato in “mecenate” perpetuando il connubio tra sport e medaglia per promuovere, in un modo antico e modernissimo, le bellezze di un territorio. Le sculture-modello originali sono state donate dal Consorzio Valtellina Turismo, nel corso della conferenza stampa di presentazione delle tappe che si è svolta a Milano, presso la Regione Lombardia, ai sindaci di Bormio e Tirano. Oltre ai sindaci, erano presenti il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni, l’ex ciclista vincitore due edizioni del Giro Ivan Basso e l’assessore allo sport della Regione, il pluricampione olimpico Antonio Rossi.

Il medaglista Luigi Oldani con l’assessore allo Sport della Lombardia Antonio Rossi e il campione Ivan Basso (source: Oldani)

Due personaggi, questi ultimi, che ben hanno conosciuto nel corso delle rispettive carriere di ciclista e di canoista, il valore della fatica, della concentrazione e della preparazione – fisica e mentale – necessarie per conseguire grandi risultati. Quella stessa preparazione, in un certo senso, necessaria per dar vita ad una medaglia d’arte che, fissando nel metallo un frammento del presente, riesca a comunicarne l’importanza e l’emozione oltre i limiti dell’oggi.